Come i Pink Floyd realizzarono la copertina di THE DIVISION BELL

Hanno diviso la propria opera in diversi periodi storici, tutti caratterizzati da svolte sonore significative e forti simbolismi dati da copertine iconiche. Nel 1994, i Pink Floyd rilasciano THE DIVISION BELL, la cui cover è circondata da un fitto alone di affascinante mistero. 

Il primo, grande, punto di svolta nell'opera dei Pink Floyd arrivò quando la band dovette rinunciare al proprio storico frontman e chitarrista: Syd Barrett. L'ingresso di David Gilmour tra le file della band e la fine della psichedelia, spinsero i nuovi Pink Floyd verso gli orizzonti più istrionici del rock: il progressive. Per anni, la band sperimentò il successo mondiale, consacrando il proprio nome all'eternità grazie a lavori tanto impegnati quanto apprezzati dal pubblico. Testi e musiche contraddistinguevano, principalmente, lo spettro artistico di Roger Waters.

Lo scisma tra il bassista ed il resto della band, al tramonto degli anni '80, poi, spinse Gilmour a prendere le redini del gruppo che, forte di un sound più moderno, si affacciò al decennio sopracitato e a quello successivo con lavori differenti, ma mai esenti dall'identità prorompente del gruppo. Nel 1994, i Pink Floyd rilasciarono il loro ultimo album fino a THE ENDLESS RIVER. Parliamo di THE DIVISION BELL, un disco incentrato sull'importanza della comunicazione e le problematiche socio-politiche che attanagliano il mondo moderno. La sua criptica copertina è stata oggetto di studi e speculazioni da parte di addetti ai lavori e semplici appassionati, ma qual è la sua vera storia? 

La storia di THE DIVISION BELL

L'album deve il suo nome alla campana, omonima per l'appunto, che suona in periodo di votazioni durante gli incontri del Parlamento inglese. Riguardo le tematiche trattate nel disco, Nick Mason si espresse al Boston Globe in questo modo: "Racconta di persone che prendono decisioni". Inizialmente, la band pensò di intitolare il disco POW WOW o DOWN TO EARTH. Il nome definitivo arrivò durante un pranzo con lo scrittore Douglas Adams, ispirato da uno dei versi del brano High Hopes

Parlando dell'artwork, la copertina di THE DIVISION BELL rappresentò l'ennesimo trionfo artistico per i Pink Floyd, ben noti alla pletora di appassionati per la meticolosità con cui sceglievano le proprie cover. Lo storico collaboratore della band, Storm Thorgherson curò l'artwork, erigendo due teste di metallo giganti, dallo stesso peso di autobus a due piani, in un campo nei pressi di Stutney, in Cambridgeshire.

Le statue furono piazzate l'una di fronte l'altra, come per replicare una conversazione, riprendendo il tema principale del disco. La posizione dei monumenti lascia intravedere una terza faccia nel mezzo, sulla quale Storm Thorgerson si espresse personalmente, rivelando che, quella, non fosse una coincidenza e che, la "faccia assente", come da lui denominata, fosse un riferimento intenzionale a Syd Barrett

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