Come Aretha Franklin fece la storia del gospel in due giorni

Aretha Franklin, Amazing Grace, Box, documentario, Stonemusic, Vinile

Un'ordinaria assemblea nel New Temple Missionary della Chiesa Battista di Los Angeles fece da sfondo, nel 1972, al punto più alto nella storia della musica gospel.

A cantare il sermone del giorno, in quel freddo mese di gennaio, c'era Miss Aretha Franklin. Fu presentata così dal Reverendo James Cleveland al pubblico di fedeli. Aretha non parlò, in quell'occasione, intonando con grande passione le prime strofe di Wholy Holy di Marvin Gaye. Al tempo, Miss Franklin era una delle artisti più prominenti sul panorama mainstream internazionale.

La sua discografia, ricca di reinterpretazioni meravigliose di classici del gospel, fece da scaletta durante due notti di musica di fronte ad una platea prevalentemente afroamericana. In quell'occasione, accompagnarono la cantante il Coro della Comunità del Sud California, uno dei principali cori gospel sulle scene che avrebbero collaborato, tra gli altri, anche con Arlo Guthrie, Elton John e i Kansas. Il Reverendo Cleveland suonò il piano, Kenny Luper l'organo, Cornell Dupree la chitarra, Bernard Purdie la batteria, Chuck Rainey il basso e Poncho Morales le percussioni. I live divennero un album, uscito, poi, in vinile.

La storia dell'album che cambiò la storia del gospel

Si intitola AMAZING GRACE  e fu rilasciato come doppio album il 1 giugno del 1972. Il disco divenne un successo istantaneo che, nel 1973, valse un Grammy alla cantante per la Miglior Performance Gospel. L'album vendette oltre 2 milioni di copie, diventando il più apprezzato nella sua carriera. A decenni dalla sua uscita, AMAZING GRACE detiene ancora il primato di album live gospel più venduto di tutti i tempi. Energetico e zelante, il successo del disco è il frutto dell'unione tra l'entusiasmo del pubblico e la performance indimenticabile della straordinaria artista. Un traguardo da non sottovalutare, del resto, quello di AMAZING GRACE, arrivato in un periodo in cui l'industria musicale aveva lasciato generi come il gospel per concentrarsi sugli atti più pop.

Aretha Franklin vide, del resto, il suo percorso artistico nascere proprio tra le mura della chiesa di suo padre, Reverendo a sua volta, che concluse le due serate dal vivo con un discorso di puro amore paterno ed orgoglio nei confronti della figlia, divenuta una stella del panorama musicale internazionale. AMAZING GRACE, comunque, non va etichettato come disco a sfondo religioso. Si tratta di una preziosa testimonianza live di una delle più grandi interprete nella storia della musica contemporanea.

Una dichiarazione d'amore alla vita, solenne ed appassionata che poco ha a che vedere con l'Istituzione Ecclesiastica, se non per l'atmosfera comunitaria in cui i brani sono immersi e per l'inclinazione con cui determinati temi vennero trattati. Il produttore esecutivo di Aretha Franklin, nonché giornalista, Jerry Wexler era un ateo convinto, eppure non poté fare a meno di rimarcare il legame tra AMAZING GRACE e la religione con queste parole: "Il disco è legato alla musica religiosa allo stesso modo con cui La Cappella Sistina di Michelangelo è legata all'arte religiosa. In termini di portata e profondità, poche cose possono essere comparabili alla sua grandezza".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like