Perché TURBO dei Judas Priest era destinato a fallire?

I Judas Priest si proclamarono protettori del metal nella prima metà degli anni ’80, esercitando la propria egemonia sulle sponde più conservative del genere. L’insuccesso dell’album pop metal, TURBO si rivelò, quindi, una catastrofe annunciata.

Nel 1986, il disco si presentò al pubblico molto più che divisivo. I die hard fan dei Judas Priest si dissero profondamente delusi dalla svolta pop della band che, pochi anni prima, aveva promesso di custodire intatti gli ideali su cui il genere si fondava. Dopo aver rilasciato una serie di iconici album progressive heavy metal negli anni ’70, BRITISH STEEL e SCREAMING FOR VENGEANCE lanciarono la band sulla stratosfera. I Priest sarebbero tornati a conquistare l’approvazione dei fan, nel 1984, con DEFENDERS OF THE FAITH.

La disfatta di TURBO

Alla metà del decennio ’80, poi, il glam cominciò ad imperversare ancor più imperituro con i Judas Priest che assistettero al destino di band come i Van Halen, i Quiet Riot ed i Def Leppard che, accecati dallo scintillio della pecunia, consacrarono le proprie carriere al genere. Così, la band decise di provare ad accaparrarsi un pezzo di quella, apparentemente, gustosa torta. Fu un percorso ricco di insidie, in realtà. I Judas Priest diedero vita ad un disco spinto da singoli come Turbo Lover e Hot For Love, completamente diversi dagli standard sonori e lirici a cui il gruppo aveva abituato i propri fan. Brani ricchi di sintetizzatori, testi d’amore, dissolutezza e perdizione, si affermarono sull’immaginario sci-fi delle lyrics precedenti, destando forte disappunto tra gli appassionati della band.

Un tentativo malriuscito con cui i Priest provarono a fare la corte alla neonata MTV, contaminandolo, per altro, con gli abusi di stupefacenti di cui i membri della band caddero vittime. Poco dopo la sua uscita, TURBO conquistò il disco d’oro, ma le vendite crollarono quasi immediatamente, tanto che l’album impiegò 3 anni per raggiungere il platino. Ad oggi, TURBO rappresenta il più grande fallimento di una band che, in ogni caso, ha fatto la storia di rock e metal.

Claudio Pezzella

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Claudio Pezzella
Tags: Judas Priest

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