Un sound imponente, utilizzato per impreziosire una discografia brillante, fresca e giovanile. La chitarra di Billie Joe Armstrong ha definito i canoni stilistici di un intero genere musicale, grazie alla sua peculiare semplicità e alla chiarezza delle sue travolgenti intenzioni. I riff passati tra le dita di Billie sono rimasti impressi nell'immaginario collettivo, venendo considerati come alcuni tra i più iconici per la storia contemporanea del rock. Vale, dunque, la pena approfondire su uno stile tanto spontaneo quanto interessante.
La tecnica di Billie Joe Armstrong si basa su pochi asserti che, proprio per questo motivo, vanno approfonditi in maniera dettagliata. Parte tutto dal modo con cui il carismatico leader dei Green Day tiene il plettro, tra il pollice e l'indice, con una leggera inclinazione della mano, attaccando le corde con un angolo di 30 gradi che riduce la resistenza del plettro alle corde, rendendo il playing più fluido.
Billie suona i power chord toccando anche le corde mutate. Al fine di ottenere un suono ben definito, tende ad aiutarsi con l'indice per tenere la sesta corda ferma. In linea generale, Armstrong usa l'indice per mutare tutte le corde che non usa quando suona i power chord in maniera più aggressiva. Negli assoli, Billie utilizza diteggiature nello stile di Chuck Berry, fraseggiando in una maniera particolarmente ispirata al pioniere della chitarra rock e, talvolta, alternando lick ed accordi.
Solitamente, per facilitare i cambi d'accordo in fase ritmica, il chitarrista piazza il pollice nella sezione centrale del manico. Altro aspetto fondamentale del suo playing, poi, è il palm muting con la mano destra in contatto col ponte della chitarra; con una piccola rotazione del polso, poi, il chitarrista riesce a passare tempestivamente e con fluidità dagli accordi muti a quelli lunghi. Una plettrata decisa, spesso assistita da movimenti completi del braccio coadiuva Armstrong nelle sue esecuzioni ritmiche più aggressive.
Il rig di Billie Joe Armstrong non è assolutamente difficile da replicare, anche senza spendere cifre folli. Sono, principalmente, due i modelli di chitarra che vengono accostati maggiormente all'artista: la Fernandes "Blue" Stratocaster con un humbucker Seymour Duncan al ponte e le sue amatissime Les Paul Junior, talvolta costruite in base alle sue specifiche e messe in commercio da Gibson come modelli signature.
Blue ha una storia molto particolare: fu la prima chitarra con cui Billie si fece conoscere, sulla scena underground californiana, prima e sul fervente panorama mainstream internazionale, poi. Quel che occorre sapere, dal punto di vista delle chitarre, è che per replicare il sound di Billie una chitarra modello Stratocaster, non necessariamente Fender e, nemmeno una difficile da reperire Fernandes, sia sufficiente così come uno strumento che monti humbucker al ponte o P90 dall'output aggressivo.
Per quanto riguarda gli amplificatori, generalmente la scelta del chitarrista ricade su Marshall Plexi o JCM 900, Fender Twin o Bassman e casse Marshall con coni Celestion Vintage 30s. Impianti d'ispirazione vintage, insomma, decisi, caldi e particolarmente ricchi in carattere. La pedaliera di Billie è molto spartana, limitandosi ad un TR-2 tremolo di Boss, un chorus flanger Ibanez CF7, un iconico TS9 Ibanez ed un Blues Driver BD-2 di Boss. Per quanto riguarda le corde, il chitarrista adotta Ernie Ball Super Slinky con scalatura 0.10 - 0.46 e, infine, per i plettri, è solito adottare Dunlop Tortex da 0.73 e 0.88 mm.
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