Come suonare la chitarra come Tony Iommi dei Black Sabbath

tony iommi
Photobra (Adam Bielawski) – Own work CC BY-SA 3.0

La sua sei corde ha dato i natali al metal, richiamando l'oscurità decadente dei centri industriali inglesi degli anni '60. Tony Iommi continua ad influenzare i migliori chitarristi che annoverano le scene contemporanee.

Il leggendario chitarrista dei Black Sabbath ha fatto di riff lenti e atmosfere sinistre il marchio di fabbrica della band che fondò. Il gruppo convogliò i demoni di un ceto sociale disagiato, la classe lavorativa, in un sound distruttivo e feroce, messo al servizio di tematiche dissacranti e tendenti all'esoterismo. Il fascino dei Sabbath continua a travolgere gli ascoltatori della nuova lena e ad emozionare i die hard fan della vecchia guardia. Nelle prossime righe, snoccioleremo l'iconico stile di uno dei più grandi guitar gods di tutti i tempi.

Lo stile di Tony Iommi in pillole

La sua chitarra evoca spettri e traumi del passato. Tony Iommi "inventò" il suo sound dark a partire da una necessità: suonare la chitarra con delle protesi fatte in casa che rimpiazzassero le falangi mozzate nel suo ultimo giorno di lavoro in una fabbrica metallurgica di Birmingham. Il chitarrista decise, dunque, di abbassare l'accordatura di un tono. Per quanto riguarda il suo stile, invece, Iommi usava arpeggiare le intro dei brani della band meno spinti, usando accordi in minore.

Per quanto riguarda il suo epico riffing, invece, è l'ideale sarebbe rimanere in una singola scala, usare poche note, ma d'impatto e, soprattutto, lasciare il virtuosismo da parte. I Black Sabbath suonavano lenti, le loro andature erano molto trascinate, contribuendo all'atmosfera ansiogena e al climax crescente delle tracce. Bisogna, infatti, tenere a mente che, per quanto creativo, Iommi non si sia mai lanciato in esecuzioni fulminee sul manico.

Un'altra pratica molto consueta nel suo playing è quella di suonare le linee di basso dei riff dei brani all'interno delle strofe. Tracce come Iron Man ne sono l'esempio lampante. Per quanto riguarda i soli, infine, lo stile del chitarrista è semplice al massimo. Tra i marchi di fabbrica di Iommi spiccano i bending all'unisono e i lick di pentatonica comuni nel blues, sporcati da distorsioni spinte.

Il rig di Tony Iommi

Anche in questo caso, parliamo di un rig ridotto all'osso. La strumentazione di Tony Iommi è molto simile a quella che un bluesman inglese avrebbe usato alla metà degli anni '60 e, di fatto, non è mai notevolmente cambiata. La Gibson SG è il simbolo del chitarrista. Iommi le predilige nere e sia Epiphone che Gibson producono modelli firmati costruiti su sue specifiche, nelle fasce di prezzo più disparate. Comunque, una qualsiasi chitarra con due humbucker permetterà di avvicinarsi al prorompente suono dell'antieroe della chitarra.

Per quanto riguarda gli amplificatori, storicamente la scelta di Iommi è ricaduta su Orange e Marshall. Ciò nonostante, in tempi recenti, il chitarrista ha adottato Laney Black Country Customs per le testate e LA212 del medesimo brand per le casse. Si tratta, comunque, di modelli signature a lui dedicati, come il pedale boost Country Customs prodotto sempre da Laney. In alternativa, un Big Muff di Electro-Harmonix potrebbe assolvere egregiamente alla medesima funzione.

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