La famosissima Billboard cominciò a pubblicare le sue classifiche settimanali nel 1945, per poi espandersi in maniera sempre più massiva, diventando l'indicatore più utilizzato ed affidabile negli Stati Uniti. Anche i fan trovano, nel controllare le statistiche di vendita dei propri album preferiti, un vezzo interessante. Talvolta, infatti, sorprende e non poco vedere che delle pietre miliari della musica non siano mai riuscite a raggiungere il podio più alto, per motivi diversi, indipendentemente dalla loro caratura. Ne scopriamo alcuni di seguito.
Un disco dai temi particolarmente scottanti, incentrato sulla demonizzazione del classismo e dei colletti bianchi. Fu un album discussissimo e, sicuramente, rappresenta uno dei concept più brucianti mai pubblicati dal gruppo. Ciò nonostante, non arrivò mai a superare il terzo posto della Billboard.
Fu uno dei lavori meglio riusciti dell'artista, racchiudendo alcuni dei suoi brani più forti e riconoscibili, tra cui Just The Way You Are, Scenes From An Italian Restaurant ed Only The Good Die Young. Rappresentò il suo più grande successo commerciale, vendendo decine di milioni di copie in tutto il mondo. Finì al secondo posto della top a causa dell'imperversare della Febbre del Sabato Sera che, in quel periodo (il 1977) osteggiò moltissimi album validissimi.
Una fatica discografica erculea. PYROMANIA segnò il punto di svolta definitivo della band che, col disco, debuttò in una nuova veste, più matura ed orientata sul mainstream. Nonostante i brani d'impatto ed il successo internazionale, PYROMANIA non raggiunse mai il primo posto della Billboard essendo stato rilasciato in concomitanza con l'immenso THRILLER di Michael Jackson.
Erano gli anni d'oro dei Journey e FRONTIERS non deluse affatto il pubblico. Il singolo di punta del disco, Separate Ways (Worlds Apart) ebbe un riscontro mostruoso su MTV e in radio, ben oltre le aspettative della critica e del gruppo stesso. Ancora una volta, però, l'uscita di THRILLER ne osteggiò l'ascesa, facendo fermare l'album al secondo posto.
L'egemonia del disco della consacrazione di Michael Jackson si estese per ben 37 settimane, ostacolando lavori usciti, addirittura, nel 1984. Il disco omonimo dei Van Halen ne è l'esempio lampante. Tracce straordinarie come Jump, Panama e Hot For Teacher non scalfirono l'armatura dorata del Re del Pop. Fu medaglia d'argento anche per i mirabolanti fratelli Van Halen.
Furono diversi i dischi che si contrapposero alla conquista del podio da parte di WHITESNAKE. Su tutti, THE JOSHUA TREE degli U2 e WHITNEY di Whitney Houston.
La stessa sorte toccò anche alle leggende dell'hair metal, in lotta con il baluardo della discografia della compianta stella afroamericana, raggiungendo un secondo posto di consolazione.
Nel 1988, il glam metal era al picco della popolarità ed i Poison divennero una band da poster dopo il loro prorompente album di debutto. Il suo seguito diretto debuttò al secondo posto della Billboard, ma fu incapace di lasciarlo a causa di FAITH, di George Michael e, successivamente, di OU812 dei Van Halen.
Dopo il successo di APPETITE FOR DESTRUCTION, gli esecutivi della GEFFEN RECORDS decisero di puntare tutto su un album di matrice più intima e raccolta, in modo da presentare la band, già popolarissima, in una veste più reale e meno idealizzata. Si optò, quindi, per un disco principalmente acustico che vendette circa 5 milioni di copie. Purtroppo, però, LIES si fermò subito sotto al podio più alto a causa di LIKE A PRAYER di Madonna, ELECTRIC YOUTH di Debbie Gibson e DON'T BE CRUEL di Bobby Brown.
Quando si parla dei dischi grunge di maggior successo, è impossibile non pensare a NEVERMIND dei Nirvana. Nello stesso anno in cui l'album venne rilasciato, però, sugli scaffali dei negozi di dischi spiccava un'altra pietra miliare del genere, divenuta un manifesto culturale tanto evocativo quanto il disco che consacrò Kurt Cobain all'eternità. Si tratta, ovviamente, di TEN dei Pearl Jam che, però, non riuscì ad eguagliare il successo commerciale dei Nirvana, fermandosi al secondo posto della Billboard.
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