I Metallica avevano debuttato, mentre i Doobie Brothers uscivano di scena, Steve Perry era ancora nei Journey ed il pop intriso delle atmosfere elettroniche fornite dai sintetizzatori si faceva largo in classifica in maniera sempre più preponderante. I Love Rock ‘N Roll portò Joan Jett and the Blackhearts sul podio delle chart mainstream internazionali, mentre i Motley Crue facevano prepotentemente capolino nel panorama di riferimento. Tutto questo accadde nel 1982, 12 mesi cruciali per la storia del rock.
Fu l’anno di NEBRASKA, un disco più sommesso rispetto al successo prorompente di BORN TO RUN e THE RIVER, ma che ebbe modo di mostrare al grande pubblico un lato nuovo dell’artista, non più rocker inarrestabile, ma songwriter maturo e sempre carismatico.
Modificarono il modo di concepire la musica progressiva, attraverso un sound aggressivo, tanto grintoso quanto eclettico. Nel 1982 i Rush rilasciarono SIGNALS, da cui emersero pietre miliari come Subdivisions, dal successo immediato.
Raggiunse il picco nel 1982, il frutto della collaborazione con David Bowie, Under Pressure. Il prossimo album, HOT SPACE, ricco di contaminazioni electropop balzò immediatamente in vetta alle chart di vendita, grazie alla commistione di generi che lo caratterizzava.
I Runaways si erano già sciolti e Joan Jett cominciò a vendere la sua musica dal bagagliaio dell’auto del suo manager Kenny Laguna. La sua nuova band, i Blackhearts, però, avrebbe sviluppato un seguito notevole in poco tempo, per poi esplodere proprio nel 1982 con BAD REPUTATION ed il suo singolo di punta, I Love Rock ‘N Roll.
TOTO IV portò alcune delle hit più famose della band, quali Rosanna ed Africa. I gusti del pubblico di massa cambiarono grazie al sound catchy e ricercato che portò la band sul tetto del mondo grazie alla loro attitudine innovativa e ad un approccio fresco e catturante.
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