La storia dell’ultimo concerto di Ronnie James Dio coi Black Sabbath

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Tilly antoine – Opera propria CC BY-SA 4.0

Ronnie James Dio salvò i Black Sabbath dall'autodistruzione quando sostituì Ozzy Osbourne nel 1979. Solo 3 anni dopo, però, avrebbe cantato l'ultima nota insieme alla band dal vivo.

Era il 31 agosto del 1982 quando i Black Sabbath con Ronnie James Dio suonarono al Creek Music Theater di Hoffman Estates. La band era letteralmente attaccata ad un respiratore al termine degli anni '70. Dopo due album completamente esecrati da pubblico e critica, TECHNICAL ECSTASY e NEVER SAY DIE! del '76 e dell'80 ed una formazione completamente alle onde. Ozzy era irreperibile, mentre Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward si trovarono completamente consumati dalle dipendenze. Dio usciva da una breve, ma intensa, militanza nei Rainbow di Ritchie Blackmore che portò a RISING nel 1976, un classico della storia del metal. Una jam session tra Iommi e Dio avrebbe portato a Children Of The Sea, brano che siglò il sodalizio tra la band e l'artista e che, nel 1980, avrebbe portato alla rinascita dei Sabbath con HEAVEN AND HELL.

I nuovi Black Sabbath

Improvvisamente, Ronnie ebbe un nuovo incarico ed i Black Sabbath apparvero rinvigoriti dalla new entry. Il frontman, stacanovista e dall'approccio innovativo, portò i Black Sabbath di nuovo sul tetto del mondo. MOB RULES del 1981, del resto, presentò una band brillante e creativa, ulteriormente impreziosita dall'ingresso di un giovane Vinny Appice dietro le pelli, in sostituzione di Bill Ward. Presto, però, gli attriti tra Iommi e Dio si sarebbero intensificati, portando ad una nuova crisi.

I due artisti divennero il fulcro creativo della band. Col tempo, Butler e Iommi, spinti dall'abuso di sostanze, divennero sempre più reclusivi nei confronti del progetto, spaventati da una possibile prevaricazione di Ronnie James Dio nel processo creativo della band. I Black Sabbath avrebbero raggiunto un ennesimo punto di non ritorno nel 1982, durante le sessioni d'incisione di LIVE EVIL. I due fondatori del gruppo, infatti, accusarono Dio di intrufolarsi in studio per remixare il disco alle loro spalle, potenziando le tracce vocali ed i groove di batteria, a discapito di chitarra e basso.

Nella biografia Symptom Of The Universe di Mick Wall, Appice fa luce su quanto accaduto, affermando: "Affittammo lo studio dalle 2 in punto ma gli altri non arrivavano fino alle 4 o anche le 5. Il posto era costoso e io e Ronnie arrivavamo in anticipo. Non avevo voce in capitolo, facevo ciò che mi veniva chiesto. Ronnie, però, faceva quel che c'era da fare per anticiparsi sulla tabella di marcia e Iommi e Butler lo presero come un tradimento". Passavano le settimane e i fondatori del gruppo provavano in ogni modo ad esasperare Ronnie nei modi più subdoli e nascosti.

La fine del sodalizio Dio/Sabbath

I concerti dei Black Sabbath con Ronnie James Dio mostravano al pubblico una band dall'elevatissimo quantitativo di adrenalina, in grado di unire i classici dell'era Ozzy con i funambolismi in studio col nuovo frontman. Si creò una chimica coinvolgente tra i membri della band, a dispetto delle incongruenze maturate fuori dal palco e che, però, prevalsero sulla coesione del gruppo.

Nel 1982, infatti, Ronnie uscì dai Black Sabbath, portando Appice con sé e fondando i Dio, band il cui album di debutto, HOLY DIVER, sarebbe diventato un baluardo della storia dell'heavy metal. Nel frattempo, i Black Sabbath avrebbero continuato con cantanti diversi, con un ritorno occasionale di Ronnie, prima nel 1992 e, successivamente, nel 2006 e fino alla sua morte.

Quella tra i Sabbath e Ronnie James Dio fu una riconciliazione particolarmente sentita, come lo stesso cantante ed i membri del gruppo affermarono a più riprese.

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