5 brani sorprendentemente amati da Lou Reed

Il compianto frontman dei Velvet Underground e pioniere del glam rock Lou Reed era un musicista dalle larghe vedue, ricco di idee controverse, specie sulla musica, pur non potendo fare a meno di amare alcune canzoni particolarmente inflazionate.

Ci sono dei brani che neanche gli istrioni dai gusti più peculiari possono esimersi dall'adorare. Lou Reed aveva la sua classifica di hit del cuore. Stiamo parlando, ovviamente, di baluardi della storia della musica di cui l'artista era tanto innamorato da andare contro le sue stesse opinioni musicali. Le scopriamo di seguito.

John Lennon - Mother 

Sebbene non abbia mai apprezzato i Beatles, Lou Reed riservava un posto speciale ad uno dei brani meglio riusciti nella carriera solista della sua colonna portante. Mother di John Lennon è sempre stata una delle canzoni preferite di Lou Reed, con l'artista che ne tessé le lodi immediatamente dopo l'uscita.

Bob Dylan - Brownsville Girl 

Non sorprende tanto vedere Bob Dylan in questa classifica. Ciò che interessa ai fini della nostra digressione, però, è che non abbia selezionato uno dei suoi brani più evocativi, ma una piccola gemma da 11 minuti che è passata molto spesso in secondo piano.

Fats Domino - The Fat Man 

Intervistato da Rolling Stone nel 2003, Lou Reed definì The Fat Man il brano del cuore più sorprendente nella sua playlist personale. L'artista rivelò perché avesse scelto la traccia affermando che, essa, abbia avuto un grande impatto sulla sua adolescenza.

The Beach Boys - I Get Around 

Decisamente una entry inaspettata. I Get Around si pone agli antipodi rispetto alla produzione di Reed, nonostante l'ex Velvet Underground non abbia mai fatto segreto della sua stima nei confronti della band.

Neil Young - Danger Bird 

Chiudiamo con una delle canzoni più emozionanti che Neil Young abbia mai scritto. Lou Reed rimase profondamente colpito dalla crudezza e dall'essenza oscura della traccia, particolarmente introspettiva e madida di sfaccettature.

Claudio Pezzella

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Claudio Pezzella
Tags: lou reed

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