Dopo una breve pausa, torniamo col botto con la nostra rubrica sui migliori chitarristi nella storia del rock con una entry inaspettata, ma tutta da scoprire.
Abbiamo già ribadito in alcuni appuntamenti passati quanto, di fatto, la chitarra ritmica sia davvero importante all'interno di un ensemble, a prescindere dalla sua natura. Per quanto i guitar hero virtuosi della sei corde abbiano ipnotizzato decine di migliaia di appassionati nel corso degli anni, una menzione speciale va fatta anche a chi, della sei corde, ha fatto uno strumento con cui costruire i brani, piuttosto che bucare il mix adoperandola come una spada affilata. Bruce Springsteen è proprio uno di questi. Col suo modo iconico di impugnare la Telecaster, il Boss si è guadagnato l'ammirazione anche dei più esigenti. Scopriamo, di seguito, alcuni segreti dietro il suo playing.
Come suona Bruce Springsteen? Il suo playing spiegato
Bruce Springsteen ha iniziato proprio suonando la chitarra, in giovane età. Affascinato dai giganti del rock and roll e del blues, Springsteen diede inizio al suo percorso scandendo la sua vita a ritmo di musica. Il playing del Boss, comunque, è rimasto semplice nel corso degli anni, senza mai subire variazioni particolarmente significative. La decisione con cui Bruce percuote le corde è ciò che contraddistingue il suo stile chitarristico.
Quando si pensa di suonare come lui, il desiderio più grande è quello di comporre inni come i suoi. Sebbene nessuno, a parte lui, abbia la formula per creare una hit come quelle che impreziosiscono il suo catalogo, troviamo in alcuni accordi un vero e proprio marchio di fabbrica da cui poter trarre ispirazione. Ne è un esempio lampante il Mi5. Un semplice power chord di Mi a cui viene aggiunto un Si preso al quarto tasto della corda di Sol, creando un'interessante estensione melodica.
Un altro accordo che fornisce sostanza alla pietra miliare Dancing In The Dark è il Do# minore, suonato nel ritornello con il mi cantino aperto. Continuiamo con il Fa maggiore senza l'intervallo di quinta, ma con un La in più nei bassi, ossia un intervallo di terza maggiore, ascoltabile in Thunder Road. Sebbene non sia un chitarrista solista per definizione, Bruce Springsteen ha dato il suo contributo saltuariamente nei suoi dischi. A tal proposito, vi consigliamo di rivisitare DARKNESS ON THE EDGE OF TOWN, album che, per Tom Morello dei RATM, contiene alcuni dei migliori soli nella discografia di Springsteen.
Il rig del Boss
Per quanto riguarda la strumentazione di Bruce Springsteen troviamo, anche qui, una lista semplificata all'osso. Il Boss del rock ha fatto della Fender Telecaster il suo trademark. Durante la sua brillante carriera, Bruce l'ha riproposta in tutte le salse, andando dai modelli più storici come la Esquire a Telecaster pesantemente modificate per avere suoni più corposi attraverso circuitazioni e pickup particolari.
Se il twang della Tele definisce Springsteen in elettrico, il suo sound acustico è da accostare inconfondibilmente al calore delle chitarre Takamine, brand nipponico di grande fama che viene utilizzato da Springsteen e da moltissimi altri grandi nomi del rock. Per quanto riguarda gli effetti, c'è davvero poco da segnalare.
Bruce utilizza un overdrive, un booster ed un flanger in pedaliera. Per gli amplificatori, la scelta del Boss ricade su Marshall, Mesa e Fender, in particolare il modello Bassman, la testata Mark IIC ed i cabinet JCM800. Non può mancare, per suonare alla Springsteen, un capotasto mobile da adoperare all'occorrenza e che, sicuramente, molti di voi avranno già a disposizione.