Gli album dei Suicide dal peggiore al migliore

suicide band
Xi WEG from Poitiers, France – Martin Rev CC BY 2.0

I Suicide nacquero nel 1970 a New York dal volere di Martin Rev e Alan Vega, uno strumentista jazz visionario ed un cantante emergente. Nel corso degli anni sono andati incontro a numerosi cambi di rotta, pur avendo una carriera in studio abbastanza longeva.

In un primo momento, il gruppo accolse il chitarrista Paul Liebegott tra le sue file. Quest'ultimo avrebbe, successivamente, lasciato i Suicide, costringendo i suoi membri fondatori a procedere in duo. Già nel 1971, la band seppe affermarsi come pioniera della new wave, integrando le prime drum machine, le unità multi-effetto e gli organi Farfisa. Il loro sound particolarmente affascinante gli permise di aprirsi la strada nella fervente scena della Grande Mela. Il loro lascito si estende lungo cinque LP che, di seguito, elenchiamo in ordine di apprezzamento.

WHY BE BLUE (1992)

In fondo alla lista, troviamo WHY BE BLUE, lavoro del 1992 carente sotto molti aspetti. Il disco rappresenta, però, uno sforzo sperimentalistico da parte del duo, pur presentando delle stantie inflessioni provenienti dal pop elettronico degli anni '80. Nel complesso, l'intero album manca della verve tipica dei Suicide e il lavoro di produzione non è d'aiuto.

American Supreme (2002)

Dopo un silenzio discografico di 10 anni, i Suicide sono tornati nel 2002 col loro ultimo album. AMERICAN SUPREME si presenta, ancora una volta, con un sound rivisitato, nello stile post-rave, con forti componenti elettroniche. Ci sono degli stand-out particolarmente interessanti, ma sebbene il disco sia audace per lo stile generale dei Suicide e comparato alla loro longevità, i territori esplorati in esso erano già stati scoperti dai ravers negli anni '90.

A WAY OF LIFE (1988)

Un album dall'attitudine più commerciale, forte di melodie eteree e di un sound ispirato al synth-pop dei fasti. Il disco raggiunge il climax in Surrender, una delle composizioni più romantiche e remunerative della band.

SUICIDE: ALAN VEGA/MARTIN REV (1980)

Dopo un debutto glorioso, i Suicide hanno rilasciato un album alleggerito dal tenore oscuro dei lavori precedenti, allo scopo di portare la loro musica alle masse. Tracce come Diamonds, Fur Coat, Champagne, posta in apertura, vengono annoverate tra le hit più famose del duo.

SUICIDE (1977)

Il primo album dei SUICIDE viene anche considerato il loro migliore. Un disco synth-punk senza compromessi, contraddistinto da un'atmosfera sinistra. Di sicuro, non un'esperienza d'ascolto destinata al pubblico di massa.

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