Quando gli Aerosmith attraversarono l’inferno per “Pink”

daigooliva – Flickr CC BY-SA 2.0

Il silenzio discografico durato ben 4 anni tra GET A GRIP e NINE LIVES vide gli Aerosmith affrontare non poche turbolenze personali e professionali.

Le controversie che la band dovette affrontare furono, però ripagate all'uscita del loro secondo album consecutivo sulla vetta delle classifiche internazionali e con la vittoria ai Grammy per la quarta volta grazie al singolo Pink, rilasciato il 18 novembre del 1987. Le sessioni d'incisione per il dodicesimo album del gruppo iniziarono a Miami, con Steven Tyler, Joe Perry ed il produttore Glen Ballard, oltre al contributo dei co-autori Mark Hudson, Desmond Child e Richie Supa. Purtroppo, però, l'intero processo creativo fu tutt'altro che semplice, fatta eccezione per quanto accaduto con il brano in oggetto.

La storia di Pink

Quando Sony richiese le demo del disco, la stragrande maggioranza dei brani erano già in dirittura d'arrivo. Miami fu un terreno fertile per trovare ispirazione. L'atmosfera gioviale ed il clima caldo si rivelarono favorevoli per lo slancio scintillante che gli Aerosmith mostrarono in Pink, sensuale, quanto trasgressiva, lode al corpo femminile.

Nelle sue memorie del 2011, Steven Tyler ricorda i particolari riguardanti Pink in questo modo: "La scrissi con Richie Supa al Marlin Hotel, a South Beach. Accendevo le luci quando il sole calava, le spegnevo quando si alzava in cielo. Adoravo scrivere testi di notte, era più misterioso rispetto al giorno e potevo evocare i miei demoni quando non avevo nessuno intorno a disturbarmi".

Definire Pink un hommage al sesso significherebbe sprecare un testo icastico, dall'elevata potenza simbolica, in grado di tessere subdoli ed intriganti enigmi sin dai primi versi. L'inventiva di Tyler, comunque, portò il brano a nascere in men che non si dica, con delle lyrics tanto evocative da essere in grado di raccontare una storia altamente metaforica e, per questo, interessante. Inutile dire che Pink fu un successone e che, oggi, la traccia venga annoverata tra le gemme più splendenti nella discografia dell'iconica band.

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