Dopo che Lindsey Buckingham se ne andò nel 1987 per concentrarsi sulla sua carriera da solista, tre anni dopo anche Christine McVie e Stevie Nicks seguirono l’esempio sia per seguire i loro progetti paralleli alla band, ma anche a causa di voci di tensioni all'interno dei Fleetwood Mac.
I restanti membri, tuttavia, andarono avanti: il batterista Mick Fleetwood e il bassista John McVie partirono per un tour con tre nuove assunzioni, i chitarristi Billy Burnette, Dave Mason e Bekka Bramlett, figlia delle leggende del rock degli anni '70 Delaney e Bonnie Bramlett.
Bramlett aveva precedentemente lavorato al fianco di Mick Fleetwood nel del suo gruppo solista Zoo e, dopo il suo invito a unirsi alla band era entusiasta, anche se sapeva che il suo mandato con i Fleetwood Mac sarebbe stato molto probabilmente di breve durata.
”Sapevo che il mio compito era riavere Stevie", spiega Bonnie in una conversazione con Rolling Stone.
"Non ero un'idiota. Sapevo anche che questo era un lavoro pericoloso quando ho accettato di sostituirla. Sapevo che avrei dovuto affrontare i fischi e le critiche; ma non volevo indossare un cappello a cilindro. Non volevo volteggiare. Non volevo “reincarnare” Stevie, volevo essere me stessa. Mi sono persino tinta i capelli di castano così era evidente che a cantare non era lei. Non volevo che nessuno si scoraggiasse o deludesse.”
Preoccupata che molti fan potessero rimanere delusi dalla nuova formazione, vedendola solo come rimpiazzo, continua: "Non c'è modo di sostituire Stevie Nicks. Lo sanno tutti”.
Le parole della strega bianca la sua prima volta in cui ha incontrato Bonnie Bramlett dopo uno show, sono state schiette e lapidarie: "La prima cosa che ha detto è stata: 'Oh, non sapevo fosse bionda. E gorgheggia troppo.’”
"Tutti al tavolo hanno detto la stessa cosa, quindi so che è vero. Ma va bene. La amo ancora. Probabilmente si è sentita come se avessi pisciato sul suo albero. Posso capirlo. Sono una donna. Lo apprezzo. Lo capisco. Lo capisco. Non mi piace, ma lo capisco."
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