Stories behind the Songs: Hazard / Richard Marx

richard marx
richard marx
“L’unico motivo per cui la registrai era dimostrare alla mia ex moglie – convinta insieme a molti dei miei amici che sarebbe stata un successo – che si sbagliava”

Oltre dieci anni fa, prima di eseguirla dal vivo, Richard Marx stupì il pubblico che stipava la Royal Albert Hall di Londra descrivendo Hazard come “la cosa più stupida e inutile” che avesse mai scritto. E aggiunse: “L’unico motivo per cui la registrai era dimostrare alla mia ex moglie – convinta insieme a molti dei miei amici che sarebbe stata un successo – che si sbagliava”. La morale di questa storia è semplice: se hai un dubbio, dai sempre retta a tua moglie.

Hazard è diventata la canzone chiave della carriera del songwriter di Chicago: “Hai totalmente ragione. Hazard se la gioca con Right Here Waiting [la zuccherosa ballad contenuta nel suo secondo disco REPEAT OFFENDER del 1989] per il titolo del mio più grande successo mondiale”, concorda ora Marx, leggermente imbarazzato. Non sorprende che Marx abbia rivisto il suo giudizio solo 31 anni dopo il botto di Hazard, che contribuì a spingere il disco da cui proveniva (RUSH STREET) oltre la soglia dei due milioni di copie: “Adoro Hazard, amo ancora cantarla e non faccio mai un concerto senza includerla”, riconosce.

“Anche dopo tutto questo tempo, mi emoziono sempre a vedere quanto le persone siano affascinate dal mistero che c’è dietro la sua storia”. Il problema fondamentale fu riuscire a elaborare una trama decente – una certa Mary scompare senza traccia, e i sospetti si appuntano sul paria sociale locale che si dichiara innocente, anche se in realtà provava dei sentimenti per lei. Il resto di Hazard gli fu consegnato su un piatto d’argento. “Amico, quella canzone io l’ho sognata”, esclama. “Era la prima volta che mi succedeva. Ero in tour per REPEAT OFFENDER, e mi sono addormentato sul bus da qualche parte tra l’Illinois e l’Indiana. Quando mi sono svegliato, alle 4 del mattino, avevo tutto in testa: musica, arrangiamento orchestrale – la parte del basso, dove entra la batteria, cosa fa la chitarra, perfino il sound del synth... tutto, tranne il testo. “Così ho canticchiato [la musica] nel mio fidato registratore a cassette Panasonic – ehi, era il 1990!” (ridacchia) – “ e poi ho pensato a che tipo di canzone sarebbe dovuta essere. Le possibilità erano infinite, perché era inquietante e drammatica. La sfida era scrivere un testo che fosse all’altezza della musica”. Marx lavorò per delle settimane sulla storia del brano, basato su un personaggio innamorato di Mary, che invece esce da sola camminando e non torna più a casa. Dopo una visita da parte di ‘a man with a badge’, e con tutti che lo accusano, il narratore agita ancora di più le acque insinuando che contro di lui è sempre esistito un pregiudizio, fin da quando a sette anni arrivò in città.

“Te lo giuro, amico, più ci lavoravo sopra, più mi rendevo conto che era una fesseria. Per poco non l’ho cestinata. Sembrava un episodio mal riuscito di Twin Peaks. Non a caso, Hazard è quasi nascosta, tipo l’ottava traccia di RUSH STREET [è la quinta, ndr], ed ero convinto che sarebbe rimasta una canzone qual- siasi. E invece a qualcuno dell’etichetta piacque e, BOOM, ci esplose tra le mani”. “L’ho scritto come un giallo, e il finale la- scia il caso insoluto”, spiega Marx.

Non ho mai voluto rivelare l’identità del colpevole. A parte l’ambientazione in Nebraska, non sapevo quale città scegliere. Così chiamai la Camera di Commercio del Nebraska e chiesi di farmi l’elenco di tutte le città dello Stato. Il mio fax iniziò a sputare pagine su pagine, io le mescolai e poi scelsi un foglio a caso: è stato come scegliere il nome di un gruppo”, ride. “Il primo che ho trovato è stato Ogallala, che chiaramente non avrebbe funzionato perché ave- va troppe sillabe, quindi ho riprovato. A quel punto è uscito Hazard, ed era perfetto”.

 

- Tratto dal numero 124 di Classic Rock, testo di Dave Ling

 

Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti, o sulle pagine Instagram e Facebook!

Rimani sempre sul pezzo, leggi Classic RockProg e Vinile, abbonati online o acquista la tua copia nelle migliori cartolibrerie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like