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Oggi esce il nuovo numero di PROG!

Proseguiamo insieme il cammino, che sta diventando davvero lungo. Questa connessione rende «Prog Italia» importante, non a caso simboleggia quel senso di comunità che nell’odierna società globalizzata si sta un po’ perdendo. Le edicole e il solito “casino” della distribuzione? Tale problema non è legato solo all’editoria (quotidiani, riviste, libri, ecc.), infatti investe la circolazione di quasi tutti i supporti fisici, in particolare quelli musicali. Supportiamo i giornalai, ma se avete troppi problemi nella ricerca di «Prog Italia», ribadisco come sempre...

A-B-B-O-N-A-T-E-V-I!!!

Il link dove farlo è il seguente: www.sprea.it/prog

Ogni «Prog Italia» è “cucinato” con tanti ingredienti, unico modo per raccontare il complesso universo della musica che ci stimola. Ovviamente avrete capito dopo quasi dieci anni (li compiremo a giugno e li festeggeremo a maggio 2025, dato che il numero 1 uscì per l’unica volta in un mese pari, giugno 2015, rimanendo in edicola fino a settembre), visto pure il sottotitolo
(suoni progressivi e dintorni, contaminazioni e orizzonti aperti), che ci piace avventurarci in strade persino pericolose... ma sono un “ragazzo” degli anni Settanta e penso che la musica sia ancora un meraviglioso collante transgenerazionale, capace di porla al centro della vita di molte persone!
E a quelle ci rivolgiamo, che non hanno paura di accostare Cream, Uriah Heep, Ten Years After o Mountain a Robert Wyatt (quello di Moon In June con i Soft Machine, di O Caroline con i Matching Mole, ovviamente di ROCK BOTTOM, album manifesto del sogno di Canterbury che analizziamo proprio in «Prog Italia» 56), PFM, Banco, Magma e Weather Report a Ritual (intervista sul prossimo numero), Aliante (il loro nuovo e bell’album è presente in questo numero), Moogg, Opeth, Seven Impale... Miles Davis, King Crimson e High Tide a Meer, Malombra e Ugly.

Quando si stavano costruendo i codici “progressivi”, più o meno dalla seconda metà degli anni Sessanta in poi, si ascoltavano artisti vicini ma anche piuttosto diversi, che tutti insieme costituivano il campo della musica “altra e alta”, fuori dalle logiche di mercato. Penso che la nostra rivista abbia questa doverosa apertura, che la posiziona in una situazione unica, forse permettendole di andare avanti e non rinchiudersi in recinti “talebani” e un po’ snob.

Naturalmente ognuno di noi si troverà più in sintonia con alcune scelte piuttosto che altre, però la realizzazione della rivista è frutto della più totale sincerità nelle proposte non di analisi commerciali, anche se ovviamente in edicola non puoi porti come una pubblicazione distribuita nei negozi di dischi in poche centinaia di copie.

Lunedì 23 settembre io e Paolo Carnelli presenteremo i contenuti di «Prog Italia» 56 durante una nuova puntata di Progressivamente. Dove e quando? Su Radio Centro Idea Digital Network con un viaggio sonoro-temporale tra passato e presente. Ogni lunedì dalle 16 alle 18 sul DAB (emmedab C10, Roma, e C9, Frosinone e Latina), quindi sul nuovo sistema di radio digitale presente in tutte le auto dal 2018 in poi, e in streaming su radiocentroidea.com – whatsapp diretta: 379 188 0880. Sul sito si trovano i podcast delle puntate precedenti rispetto a questa presentazione.

«Prog Italia» 56 è dedicato alla memoria di Richard Macphail (17 settembre 1950/27 agosto 2024), legato al mondo Genesis dal 1967 al 1973.

Playlist di «Prog Italia» 56 sul mio canale Spotify. Buon ascolto!

Guido Bellachioma bellak@alice.it • www.progressivamente.org
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