A Cremona è nato l’Electric Sound Village

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Novità importanti al Cremona Musica International Exhibitions. Ce le riassume Stefano Prinzivalli, che racconta il “nuovo sguardo, il nuovo spazio e il nuovo sound” della principale fiera italiana per gli strumenti di alta qualità.
Intervista: Gianni Rojatti

Quest’anno, Cremona Musica International Exhibitions and Festival, la manifestazione fieristica più importante per strumenti musicali di alta qualità e tradizionalmente dedicata alla musica e alla liuteria classica, si è arricchita di una grande novità: l’Electric Sound Village. Dal 27 al 29 settembre alle Fiere di Cremona, questo nuovo spazio ha dialogato con la tradizione musicale del territorio, celebrando la liuteria elettrica con amplificatori, pedali, effetti e tecnologie avanzate. Il salone ha reso omaggio alla chitarra elettrica e al rock, con un focus speciale sul periodo aureo degli anni Sessanta e Settanta. Stefano Prinzivalli, direttore artistico dell’Electric Sound Village, descrive questa novità come “un nuovo sguardo, un nuovo spazio, un nuovo sound”. Tra strumenti vintage divenuti pezzi da collezione e le più recenti innovazioni tecnologiche, i visitatori hanno potuto provare queste meraviglie in cabine insonorizzate, immergendosi in un’esperienza che unisce tradizione e innovazione.

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La fiera di Cremona, da sempre un punto di riferimento per gli amanti della musica classica e della liuteria, si è aperta al rock. Come mai questa scelta?

Volevo estendere questo evento a un pubblico più ampio, oltre ai soliti addetti ai lavori. Per me, il fine ultimo è la Musica, sempre e comunque. Le contaminazioni, quelle belle, uniscono popoli e culture, creando interesse. Il rock è stato rappresentato da una celebrazione della chitarra elettrica, lo strumento principe del genere. Abbiamo omaggiato il suo periodo aureo, dalla Summer of Love fino all’inizio degli anni Ottanta, con la morte di John Lennon. Inoltre, come punto di congiunzione tra il mondo della classica e quello rock, abbiamo dato ampio spazio anche alla chitarra acustica.

Se parliamo di rock e chitarra elettrica, soprattutto degli anni Sessanta e Settanta, immagino sia stato dato un ampio spazio riservato al vintage…

Certamente! C’è stata la possibilità di immergersi nella storia degli strumenti che hanno fatto la storia del rock. abbiamo esposto oggetti della collezione MADE IN ROCK APS, come il basso di John Entwistle degli Who, quello di Sting e quello di Glenn Hughes dei Deep Purple, oltre ad amplificatori utilizzati da Led Zeppelin, Pink Floyd, e Rolling Stones. Abbiamo mostrato anche un prototipo di chitarra Fender unico al mondo, autografato da tutti i membri degli Iron Maiden, e la chitarra IBANEZ Jem, disegnata e utilizzata da Steve Vai. E non si è trattato solo di vederli, ma di viverli, sentirli e persino provarli.

Non ho dubbi che queste proposte abbiano conquistato gli appassionati di rock. Cosa credi che invece li abbia affascinati del mondo della liuteria e della musica classica?

L’appassionato di chitarra rock è sicuramente rimasto colpito dalle dinamiche della lavorazione del legno, della verniciatura, e dall’artigianalità esclusiva rappresentata dall’alta liuteria classica, la disciplina da cui si è sviluppata la liuteria moderna. Sono processi che interessano anche la costruzione degli strumenti moderni.

Quello riservato al rock è stato concepito solo come un viaggio nel passato?

No, abbiamo avuto anche aziende produttrici di strumenti musicali moderni, che rappresentano l’eccellenza attuale. Queste aziende uniscono tradizione e innovazione, con strumenti di grande qualità. Nulla contro gli strumenti entry-level, che sono fondamentali per chi inizia, ma qui abbiamo ospitato aziende selezionate con strumenti di assoluta eccellenza.

Oltre a poter ammirare e ascoltare questi strumenti, immagino ci sia stata anche la possibilità di acquistarli …

Assolutamente sì. Abbiamo allestito anche dei box insonorizzati dove chi era interessato a comprare uno strumento, ha potuto provarlo con calma e al volume desiderato, senza disturbare né essere disturbato.

Il calendario degli eventi, tra demo, clinic e esibizioni, è stato molto ricco…

Certo. In particolare, abbiamo proposto un concerto che rappresenta perfettamente questa contaminazione tra il mondo della musica classica e quello del rock: due maestri della classica, pluripremiati a livello internazionale, Lena Yokoyama al violino e Alessandro Copia al violoncello, si sono esibiti con Giuseppe Scarpato, grande chitarrista rock italiano e storico collaboratore di Edoardo Bennato, in reinterpretazioni inedite e ibride di classici del rock.

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