Se nel 2024 Rose Villain ha vissuto Sanremo con la voglia di dimostrare chi fosse, nel 2025 l’artista è una conferma. Click Boom! – brano in gara allo scorso Festival – è certificato tre volte platino, mentre l’album Radio Sakura ha debuttato alla #2 della Classifica Spotify Top Albums Debut Global. Dati pazzeschi, che si aggiungono al successo di Come un tuono, stabile per settimane in vetta alla FIMI dei singoli. «In realtà l’anno scorso sapevo che l’avrei spuntata. – ci dice Rose Villain a pochi giorni dal suo secondo Festival – So che la classifica non è per forza indicativa della canzone e della performance. Ero sconosciuta e c’erano dei mega big in gara. Ho accettato la 23esima posizione anche perché Sanremo mi ha cambiato la vita».
Il timore principale di Rose era legato soprattutto alla reazione del pubblico di fronte alla sua musica «un po’ edgy»: «Temevo non fosse digerita. – commenta – Non ho un genere ed è il mio bello, anche se il mio cuore è pop. Invece ho capito che è un tratto che può piacere a tutti. Ora mio padre impazzisce per la mia musica: bastava che arrivasse alle persone giuste».
«L’anno scorso – prosegue – ero preoccupata troppo che la gente mi capisse e di fare la performance perfetta. Ora so che devo farlo per me e godermi la performance. Ho scelto la canzone che piace a me e voglio andare liscia. Questo potrebbe portarmi qualcosa di buono».
Rose Villain racconta fuorilegge
Fatte le dovute premesse, si guarda all’immediato futuro. E a fuorilegge, il nuovo brano sanremese. «Torno a Sanremo, in questo frullatore, perché amo questa canzone. – precisa Rose Villain – La sento dentro e penso che mi rappresenti. È il mio sangue. L’ho scritta prima di Click Boom!, ma sento che chi la ascolta sa che sono io a cantarla. È una goduria troppo grossa. Dovevo portarla all’Ariston».
fuorilegge è un brano d’amore a dispetto del titolo. «A me piace guardare tutte le sfaccettature e mi piace che siano logoranti. – spiega Rose – fuorilegge esplora il tema del desiderio e della passione. Quel sentimento che tiene vive le relazioni e forse ti fa fare qualcosa di folle. Non illegale, ma tipo andare nel cuore della notte sotto il balcone o attraversare il mondo. Quello per me è il fuorilegge. Mi fa pensare a quando io e Andrea (Ferrara, ndr) ci siamo conosciuti: io vivevo a New York e lui a Milano. Io ero a letto, guardavo il soffitto e soffrivo».
La conversazione si sposta poi sui commenti spesso rivolti all’artista sul suo aspetto fisico. «Sembra di parlare di cose semplicissime. – dice Rose – Mi chiedono spesso se mi sento sessualizzata perché ne parlo con nonchalance, ma ho capito che c’è un misunderstanding sulla questione. Sembra una lotta contro qualcuno, ma ciò che non capiscono è che, quando sminuiscono il mio essere artista perché sono una bella ragazza, ecco quella è sessualizzazione. E mi fa arrabbiare da morire. Sono donna, potente e mi sento confident: è questo il punto. L’errore è dire che non sono una brava artista».
La cover con Chiello
Sul palco, nella serata delle cover, Rose Villain ha poi scelto di cantare con Chiello Fiori rosa fiori di pesco di Lucio Battisti. «L’ho scelto perché è il mio artista preferito, sono una sua fan sfegatata. – dice Rose – Sento la sua sensibilità, mi arriva come un pugno in faccia. L’Italia non ha capito chi ha tra le mani, credo che sia una leggenda del futuro». Ovvio poi che l’artista si definisca «battistiana»: «Sognavo di portare Battisti. – aggiunge – Ci tenevo che fosse qualcosa che piacesse a entrambi e, quasi insieme, abbiamo deciso per quella canzone».
Nel futuro di Rose ci sono poi una data all’Unipol Forum di Milano (il 23 settembre) e un nuovo album, dopo il Festival ovviamente. «Ho annunciato il Forum Radio Trilogy. – anticipa l’artista – Quindi c’è una terza radio in arrivo. Non tanto lontano, siamo mettendo i fiocchettini, però non vi farò aspettare troppo. Il Forum? Quando me lo hanno detto ho tirato fuori tutto, da quando sono bambina sogno il palazzetto».