Fermate il mondo, voglio scendere:
“Aspettate, chiamata d’emergenza. Forse voglio scendere. Eh sì, anche se è tornato CIAO 2001 il mondo non è più quello di quando ero piccolo io e ne rubavo la lettura a mio fratello Fabio quando lo comprava. Si prestava i vinili rock e punk con gli amici, li ascoltava - e io con lui - sul vecchio Thorens di casa, lo stesso dove papà faceva girare le voci e le note di Lucio Dalla…
Risulta sempre più difficile da capire l’oggi, tanto che potremmo arrivare a dire che «il futuro non è più quello di una volta», per citare l’incipit di una mia song (Bau Bau), uscita prima che tutto per me cambiasse, prima di corso Trieste, prima de ‘NA NOTTE INFAME. Si dice che l’A.I. sia uno strumento formidabile, si dice, ma il suo utilizzo porta domande così essenziali per questo futuro, diverso da quello delle precedenti generazioni, musicisti inclusi”…
…”Alla fine, l’Intelligenza Artificiale finirà per sostituirci in questa nostra Odissea? Lo scrittore e filosofo Aldous Huxley nel suo Brave New World mi ha sempre messo ansia, in quelle pagine cult dove solamente il Nuovo Mexico ha il sapore della liberà delle vecchie città di una volta.
Servono regole per non finire tutti ghettizzati in quel New Mexico, e in modo che le macchine restino sempre al servizio dell’Uomo. Ora più che mai servirebbe la politica. La politica? Ah già, chi era costei? Resto al mio posto, in attesa del controllore, sperando che sia un umano con cui scambiare due parole, e non un drone o un cane robot.”