Noa e Mira Awad si preparano ad inaugurare il Festival di Sanremo con un messaggio di pace sulle note di Imagine di John Lennon. Le due artiste – prima dell’inizio della kermesse – sono state ospiti di Casa Sanremo e hanno conversato con la giornalista Grazia Serra. «Siamo onorate di avere l’opportunità di iniziare questo prestigioso festival con un messaggio di pace. – dice subito Noa – Non va dato per scontato, ma è un messaggio importante. In questi giorni di buio, guerra e paura dobbiamo credere che ci sia una strada altra per la nostra vita. Noi artisti abbiamo la possibilità e la responsabilità di immaginare questa realtà». «Grazie al Festival per essere così coraggioso nel portare questo messaggio – continua Mira Awad – È la prima volta per me a Sanremo e sono molto emozionata, ma sono sempre felice di unire la voce con Noa per dire che dobbiamo credere in un’altra realtà».
Noa e Mira Awad: «Dobbiamo lottare per i valori positivi»
Noa racconta poi quando ha capito di dover usare la propria voce per cercare di fare la differenza. Ricorda il 1995, quando il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin venne assassinato al termine di una manifestazione in supporto agli accordi di Oslo, svoltasi a Tel Aviv. «Era un periodo molto controverso – dice Noa – ma per migliaia di israeliani era un momento di grande speranza. Dopo l’omicidio di Yitzhak Rabin ho vissuto un momento terribile e drammatico. E ho pensato che se lui aveva pagato con la sua vita nel nome della pace, anche io per lavoro devo pagare il prezzo di lottare per gli stessi valori».
Del resto – come sottolinea Mira Awad – è «complicato a volte essere un’artista che parla di problemi sociali e finanziari. I prezzi da pagare ci sono però sia quando si parla che quando non si parla. Io voglio parlare e pagare il prezzo diffondendo la mia arte».
Un mondo senza guerre
Noa – in proposito – sta preparando il nuovo album, The Giver. «Non è pronto ancora – commenta – ma lavoro molto per finirlo. Per me è espressione di umanità, fragilità, bellezza e imperfezione della nostra umanità. C’è anche però l’idea di donare. Conoscete la frase Tra il fiume e il mare Mediterraneo è tutto nostro? Gli estremisti vogliono sempre prendere tutto. Io ho deciso di provare a cambiare il significato di questa frase: tra fiume e mare c’è pace per tutti. Voglio rendere meno tossiche queste parole».
Mira Awad ha invece fondato, dopo averlo sognato per tanto tempo, il progetto Artivista. «Un artivista è un artista e attivista. Speriamo sia un modo per creare una comunità di persone che, insieme, trovano un modo per fare arte». Noa poi chiosa: «Basta guerra, basta sangue, basta questo terribile orrore. Serve pazienza e tempo, perché le nostre storie sono complesse, ma tutte le cose viventi sono connesse». «Mi auguro – aggiunge Mira Awad – che ci sia un modo per dare voce anche a chi se lo merita».