"Gli anni Ottanta sono stati molto diversi dai Settanta. Nella musica come nel mondo. Sì, la ribellione e il rifiuto della guerra e l’impegno sociale ci avevano coinvolto davvero molto. La voglia, o forse è meglio dire la speranza, di cambiare, di ribaltare gli schemi pesanti e borghesi dei due decenni del dopoguerra, prospettata dal ’68, ci aveva spinto a tuffarci a mani piedi e… capelloni nel “nuovo” che avanzava. Nel nome del Rock, della rivoluzione sessuale, della Pop Art, del teatro d’avanguardia, della gioventù al potere, ci eravamo incoraggiati e motivati.
Gli anni Ottanta, che arrivano subito dopo quelli orribili anni di piombo che avevano ucciso, oltre a tanti nostri coetanei, anche tanti nostri sogni, ci portano tanta voglia di tornare a riunirci, di ballare e sorridere, con i loro divi più commerciali ma più accattivanti. Sono anni in cui si può usare un aggettivo come “piacevole”, si può ripristinare un gusto più estetico, stravagante, brillante, senza il timore di venire additati come qualunquisti. Madonna, i Duran Duran e i New Romantics, quel genio di Michael Jackson e Quincy Jones, il soul e poi via via, tra Bene Gees, disco, Alan Sorrenti che scandalizza i puristi passando da Aria a Figli delle Stelle, Tony Esposito da Rosso Napoletano a Kalimba de luna, Elton John da Your Song a Nikita, i Queen da Bohemian Rhapsody a Radio Gia, i nostri cantautori che scrivono nuovamente d’amore oltre che di rivoluzione, Vasco non più demonizzato e un pochino più pop, Edoardo Bennato che si ammorbidisce e canta Viva la Mamma…
… dall’editoriale di apertura firmato Renato Marengo e Maurizio Becker.
Questo venerdì esce il nuovo numero di Ciao 2001! Leggi l’editoriale di apertura firmato Renato Marengo e Maurizio Becker…