È uscito lo speciale CIAO 2001 sui Led Zeppelin

Scopri l’editoriale d’apertura dal secondo numero dello speciale Ciao 2001, un intero viaggio dedicato ai leggendari Led Zeppelin. Solo per veri rocker!

“Canzoni che parlano di amore. Canzoni che parlano di Vichinghi che fanno l’amore”. Alzi un dito chi non conosce l’esilarante perorazione dei Led Zeppelin pronunciata il 3 dicembre 2012 da Jack Black alla cerimonia di premiazione dei Kennedy Center Honors. Quella sera, nelle comode poltrone del Kennedy Center di Washington sedevano l’allora coppia presidenziale Michelle e Barack Obama, star hollywoodiane del calibro di Dustin Hoffman e icone televisive come David Letterman. Ma soprattutto, visibilmente compiaciuti, c’erano loro, i Led Zeppelin, John Paul Jones e perfino (evocato all’inizio dello speech) lo spirito di John Bonham. Una decina d’anni prima, l’attore statunitense si era direttamente rivolto con un videomessaggio alla band inglese supplicandola di autorizzare l'utilizzo di Immigrant Song in una sequenza del film che stava completando, School of Rock. Come sappiamo, riuscì nel suo intento, laureandosi cum laude in zeppelinologia.

Ma in un’occasione unica e prestigiosa come quella dei Kennedy Center Honors, Jack Black fece ancora di più: “Better than the Beatles? Better than the Stones?”, chiese arringando un pubblico in visibilio, per poi concludere il suo lungo applauditissimo intervento con tre secche parole che suonavano come una sentenza: “Best band ever”. La miglior band di sempre. Sul fatto che i Led Zeppelin siano stati una delle più grandi e influenti band della storia del rock, esistono pochi dubbi. Durante la dozzina d’anni della loro parabola, solcarono il firmamento musicale con l’irresistibile e detonante potenza di un missile terra-aria.

Oggi, mezzo secolo dopo, il loro culto si è ulteriormente rafforzato e il rispetto che circonda il loro nome si è fatto ancora più unanime e incondizionato. Ecco perché ci è sembrato giusto ripercorrere la loro vicenda attraverso le cronache di «Ciao 2001», che alla loro musica dedicò tante pagine e copertine, inviando spesso i propri migliori giornalisti a seguirli in giro per il mondo. Ma qui non troverete soltanto articoli d’epoca: vi attende un’analisi dettagliata della loro produzione discografica, canzone per canzone. E infine, una sfiziosissima “storia orale” affidata alle voci dei diretti protagonisti. Un doveroso tributo a questi autentici Dèi del rock.

Maurizio Becker
e Renato Marengo

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