Mia Martini, 30 anni senza Mimì: la voce che graffiava l’anima

Mimì non era solo una voce. Era un urlo dolcissimo, una carezza che brucia, un’inquietudine necessaria. E oggi, a trent’anni da quel maledetto giorno, è più viva che mai, nello Speciale Vinile che le abbiamo dedicato.

12 maggio 2025 — Sono passati trent’anni dalla scomparsa di Mia Martini, e il vuoto che ha lasciato risuona ancora come un eco incolmabile nella musica italiana. Era il 12 maggio 1995 quando Mimì ci lasciava, e da allora il suo nome è diventato leggenda. Una leggenda ruvida, controversa, intensa. Come la sua voce.

A tre decenni dalla sua morte, la sua figura si staglia ancora potente: non solo interprete straordinaria, ma simbolo di un’anima libera e ferita, capace di rompere ogni schema. Mia Martini è stata spesso fraintesa, isolata, colpita da giudizi crudeli e superstizioni infami. Ma ha sempre risposto con la sola cosa che nessuno poteva toglierle: il talento.

Mia Martini © Creative Commons

Nel nuovo numero speciale a lei dedicato, Vinile le rende omaggio con un tributo che va oltre la superficie. Un viaggio sincero nella sua opera, che scava a fondo tra canzoni indimenticabili e momenti dimenticati, tra la dolcezza disarmante e la rabbia che la incendiava. Pagina dopo pagina, si alternano riflessioni sulla sua poetica, retroscena della sua carriera e testimonianze di chi ha condiviso con lei il palco, lo studio, la vita.

La rivista raccoglie interviste esclusive a collaboratori e collaboratrici che hanno camminato accanto a Mimì, che ne raccontano il coraggio, le contraddizioni, le risate e le cadute. Ne emerge il ritratto di una donna indomita, profondamente umana, che non ha mai smesso di cantare anche quando tutto le crollava intorno.

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