Nel nuovo numero di Classic Rock, passato e presente si intrecciano in un racconto sonoro che attraversa sei decenni di musica senza perdere ritmo né profondità. Al centro, l’eredità dei Doors, che a 60 anni dalla nascita della band tornano con una raccolta celebrativa, contributi inediti e nuove riflessioni di Robby Krieger e John Densmore su un’alchimia irripetibile. È la cover story, ed è solo l’inizio.
Nel cuore della rivista si accendono voci e memorie:
Garbage e Skunk Anansie riaffermano la loro identità ribelle e visionaria con due album che parlano al presente, tra sonorità affilate e testi che non temono la realtà. Shirley Manson e Skin, due frontwoman che attraversano le generazioni senza piegarsi.
L’intervista a Donovan celebra una carriera lunga 60 anni, tra autostop, folk e psichedelia.
I riflettori si accendono su Fleetwood Mac, Dire Straits, The Pogues: tre storie di rivoluzione stilistica e dischi fondamentali (da Rumours a Brothers in Arms fino a Rum, Sodomy & the Lash) che ancora oggi suonano necessari.
Ma Classic Rock #145 è anche racconto di resistenza e passione:
Un viaggio nel negozio DisClan di Salerno, che compie 60 anni e continua a vivere come luogo fisico d’incontro e culto della musica.
Uno sguardo su Bobby Rush e Strange Fruit, tra blues, identità e memoria afroamericana.
E ancora: omaggi a Nico e Brian James (Damned), approfondimenti su Joe Walsh, Don Airey, Cardinal Black, Death SS, nuove uscite, ristampe, live report e la sezione “Hard Stuff”, dove ogni vinile ha una storia e ogni recensione suona come una traccia nascosta.