Mick Jagger e il cavallo bianco mai cavalcato

Un regalo assurdo, un rifiuto epico e il solito Jagger che non si scompone mai. Solo i veri intenditori conoscono questo dettaglio surreale della sua carriera.

Mick Jagger ne ha viste tante, ma poche storie rendono così bene l’idea del suo aplomb regale e della sua disarmante lucidità in mezzo all’eccesso. In mezzo a feste folli, fan adoranti e regali improbabili, una volta si trovò davanti a un dono degno di un imperatore romano. E fece quello che solo lui avrebbe potuto fare: declinare con classe.

Siamo nel 1969. I Rolling Stones stanno vivendo il loro periodo più selvaggio e mitico. Dopo una performance privata tenuta per un ricchissimo mecenate arabo (c’è chi dice sceicco, chi parla di un misterioso collezionista), a Mick Jagger viene offerto un “piccolo pensiero” per ringraziarlo della serata: un cavallo bianco, vivo, sellato e pronto da portare via.

Mentre altri artisti dell’epoca si sarebbero buttati in performance teatrali, pose da santone o cavalcate psichedeliche, Mick si limitò a un “No, thank you” con la stessa naturalezza con cui noi rifiutiamo un volantino per strada.

Il motivo non fu né etico né logistico, almeno ufficialmente. Secondo le rare testimonianze, Mick rise sotto i baffi e disse che aveva già abbastanza problemi con i membri della band, figuriamoci con un cavallo.

Una risposta che è pura essenza Jagger: sarcasmo tagliente, freddezza british e quell’aura da rockstar che non ha bisogno di esagerare per far parlare di sé.

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