Firenze Rocks 2025: tre giorni di gloria, sudore e Rock

© Antonio Viscido
Tre giorni di fuoco alla Visarno Arena: Guns N’ Roses, Korn, Green Day e una line‑up che ha fatto tremare Firenze. Chi c’era lo sa. Chi non c’era, nel 2026 ha una sola cosa da fare…

Axl Rose che urla “Welcome to the Jungle” davanti a una folla impazzita. Jonathan Davis che trasforma la Visarno Arena in una giungla tribale a colpi di growl e cornamusa. Billie Joe che cammina su quel viale dei sogni infranti e ci porta tutti con sé.

Non serve aggiungere molto altro per capire cos’è stato Firenze Rocks 2025: tre giorni infuocati, rumorosi, commoventi, devastanti. Il rock che ci meritiamo, quello che ci tiene in piedi quando tutto il resto crolla.

110.000 persone: un numero che fa tremare i polsi, ma la verità è che lì, in quel prato carico di polvere e magia, eravamo una cosa sola: una comunità internazionale che parla la lingua dei riff e delle urla liberatorie.

Sul palco, una line-up che spacca la Storia: Guns N’ Roses, Korn, Green Day, e poi ancora Falling in Reverse, Public Enemy, Weezer, Rival Sons, The Warning, Enter Shikari, Soft Play, Atwood, Shame, Bad Nerves, Dirty Honey, e nomi da tenere d’occhio come Punkcake, Revue, LOccasione. Leggende e nuove fiamme, fianco a fianco. Nessuna nostalgia, solo fuoco vivo.

“Firenze Rocks non è mai sceso di livello”, ha dichiarato Roberto De Luca di Live Nation Italia. “Con questa edizione siamo tornati anche ai grandi numeri.”
E come dargli torto: dal 2017 ad oggi Firenze ha ospitato tutto il meglio della scena mondiale – Metallica, The Cure, Muse, RHCP, Foo Fighters, Aerosmith – ma quest’anno ha risuonato come un ritorno, un ruggito, una promessa.

E infatti… si torna nel 2026: ancora più carichi, ancora più vivi, ancora più affamati.

Nel frattempo, Firenze Rocks continua online con contenuti esclusivi, interviste e il supporto di Virgin Radio, radio ufficiale dell’evento. E non finisce qui, perché Firenze Rocks è anche sostenibilità, attenzione all’ambiente, consapevolezza. L’energia c’è, ma non si spreca: raccolta differenziata, mobilità green e zero plastica. È la direzione giusta, ed è rock anche questa.

Chi c’era lo sa. Chi non c’era, nel 2026 ha una sola cosa da fare.

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