Frank Musker premiato a Roma: i World Goes Round tornano con “Be The Love You Are”

Il 23 giugno la storica band riceverà il Premio AILA “Progetto Donna” al Tempio di Venere. Online il nuovo singolo: un inno all’amore universale che anticipa il prossimo album.

Roma, 23 giugno 2025 – In un’Italia che da sempre canta d’amore, i World Goes Round scelgono Roma per lanciare il proprio messaggio di luce e ritorno. Frank Musker ed Elizabeth Lamers, insieme a Marty Walsh e Jeff Hull, riportano in scena la loro “super band” con un singolo che è già un manifesto: Be The Love You Are. E non poteva esserci cornice più simbolica del Tempio di Venere, dove Musker riceverà il prestigioso Premio AILA “Progetto Donna” per il suo contributo nel valorizzare l’universo femminile attraverso la musica.

“Sono onorato di ricevere questo premio, e soprattutto in Italia – un Paese a cui sono molto legato”, ha dichiarato Musker. E le sue parole suonano sincere, come ogni nota di questo ritorno atteso da decenni. I World Goes Round sono tornati e, stavolta, lo fanno con la consapevolezza e la potenza narrativa di chi ha vissuto e scritto per leggende.

Il nuovo singolo Be The Love You Are, in rotazione radiofonica e online con un lyric video carico di energia positiva, è un invito all’amore radicale. Le voci di Musker e Lamers si intrecciano senza forzature, portando un messaggio chiaro: scegliere l’amore è un atto rivoluzionario. Lo è stato negli anni ’80, lo è ancora di più oggi.

Frank Musker

Non solo: il gruppo ha reinterpretato una perla del proprio repertorio nascosto, Too Much Love Will Kill You, scritta con Brian May e vincitrice dell’Ivor Novello Award. Una scelta non casuale, che riafferma l’impronta autoriale e profonda dei WGR. Come nei grandi ensemble anni '80 – dai Fleetwood Mac agli Eurythmics – l’intesa tra Musker e Lamers è il cuore pulsante di un progetto che unisce legami umani e tensione artistica.

Il nuovo album è in lavorazione, prodotto da Tommy Vicari (già al fianco di vere icone della musica mondiale), e si preannuncia come un lavoro maturo, emotivo, capace di parlare al presente senza tradire le radici.

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