The Stories Behind the Songs – Peaches, The Stranglers


The Stranglers
The Stranglers – © Creative Commons
Spinta da un accattivante e grintoso riff di basso e a lungo accusata di misoginia, Peaches fu una Top 10 in Inghilterra. A distanza di quasi 50 anni, è ancora un must nel repertorio degli Stranglers.

C’erano già state canzoni da guardoni, ovviamente, ma quando arrivò (dieci anni dopo il casto e spensierato singolo del 1967 di Andy Williams, Music To Watch Girls By) la hit del 1977 degli Stranglers Peaches fu qualcosa di totalmente diverso: lasciva e sovraeccitata, praticamente un chiassoso e lussurioso party in spiaggia condensato in quattro luridi minuti, il secondo singolo della band non sarebbe stato l’ultimo a suscitare polemiche e attirare accuse di sessismo.

In termini puramente musicali, tuttavia, Peaches era un brano geniale: coraggiosa, mista di punk e finto reggae, resta ancora oggi una canzone incredibilmente accattivante. Intuendo i pericoli, la United Artists Records usò la massima circospezione e la pubblicò come doppio lato A con Go Buddy Go. Ma come God Save The Queen dei Sex Pistols, Peaches finì presto nel mirino censorio della BBC, che la bandì giudicandola “indecente”…

… L'articolo di James McNair continua sull'ultimo numero di Classic Rock

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