Testo: Guido Bellachioma
Inevitabile porre una domanda apparentemente scontata, ma la tua risposta potrebbe non esserlo altrettanto. Cosa c’è del DNA progressivo del Banco nel nuovo lavoro? Quale può essere il significato di una musica progressiva nel 2025?
Del DNA progressive del Banco c’è la naturale predisposizione ad aggiungere parti “strumentali” a quelle “cantate”, in modo da ampliare le sensazioni nell’ascoltatore. Il mio modo di intendere il termine “progressive” è quello di dare la stessa importanza sia alle parti vocali che a quelle strumentali: entrambe, infatti, alternandosi contribuiscono a sollecitare emozionalmente l’ascoltatore. La parte vocale dà vita sonora alle immagini evocate dalle parole cantate; le sezioni strumentali fanno da cassa di risonanza per sottolineare ed ampliare le emozioni appena evocate vocalmente. Il significato di una musica progressive oggi è di credere possibile per la comunicazione artistica di tornare alla profondità di forma e contenuto, la stessa che ha caratterizzato gli anni Settanta. Mi sembra di cogliere più segnali nella gente di volere maggiore qualità di contenuti nella musica inedita offerta.
Colgo fra gli ascoltatori più attenti una specie di nuova allergia alla banalità ripetitiva, specialmente agli schemi e stilemi sempre uguali, o almeno molto simili fra loro. Le emozioni vere non possono rinunciare alla ricerca delle diversità espressive, spesso inusuali, una creatività vivace non può rinunciare a sperimentare nuove dinamiche sonore. Non si possono comporre nuovi brani tutti stilisticamente e tecnologicamente caratterizzati dallo stesso modo di cantare o di missare la voce (leggi “autotune”), alla fine, risulta inevitabilmente ripetitiva e noiosa. In quel caso diventa un cliché che ovviamente non può andare bene per ogni composizione e per tutti gli artisti... un po’ come si sta facendo invece in questi ultimi tempi, dove tutti sono diventati rapper/trapper e cantano con l’autotune! Grazie a una globalizzazione miope e ottusa, tutto questo, a mio parere, è diventato noioso. Quindi credo che la musica prog possa ancora avere un ruolo di “differenziazione espressiva” rispetto al piattume imperante, o almeno può avere questa nuova chance...