Il mondo del Rock reagisce al blocco della GLOBAL SUMUD FLOTILLA

L’intercettazione della flottiglia umanitaria Global Sumud, avvenuta mentre decine di imbarcazioni tentavano di rompere il blocco navale verso Gaza, ha scatenato reazioni immediate in tutto il mondo — anche da parte di musicisti e personalità del rock. Le dichiarazioni che seguono sono tratte direttamente dai profili ufficiali degli artisti o da articoli che riportano testualmente i loro post.

Brian Eno — un appello pubblico, la raccolta fondi e un concerto-benefit

Figura storica della musica e da sempre attivista impegnato, Brian Eno ha scelto di intervenire senza mezzi termini. Sul suo account Instagram ha denunciato il silenzio intorno alla tragedia di Gaza e ha richiamato i colleghi a prendere posizione. Nel lungo post, ripreso anche da Pitchfork, Eno ha dichiarato che «la verità di quello che sta succedendo è ormai impossibile da ignorare», annunciando al tempo stesso Together for Palestine, una raccolta fondi e un concerto-benefit.

“But one of my biggest regrets is that during that time so many of us have remained silent about Palestine… When dozens of non-partisan organisations like Amnesty International and Doctors Without Borders describe it as genocide, the moral line is clear. We can’t remain silent.” — Brian Eno, Instagram (via Pitchfork)


 

Uno screenshot dell'ultimo post di Brian Eno - @brianeno su Instagram - per la raccolta fondi e il concerto a favore del popolo palestinese

Roger Waters — messaggi e appelli pubblici

Roger Waters, ex Pink Floyd e voce radicale da anni al fianco della causa palestinese, non è rimasto in silenzio. Attraverso i suoi canali ufficiali — post su Instagram e video diffusi anche da profili istituzionali della campagna — Waters ha espresso sgomento per l’intercettazione della flottiglia e ha rilanciato appelli alla solidarietà. La sua posizione resta netta: non basta la musica, serve la voce di chi non vuole essere complice.

“We will not be complicit. We will not be silent.” — Roger Waters, Instagram

Uno screenshot di un post di Roger Waters (@rogerwaters su Instagram) a favore della Global Sumud Flotilla.

Billy Bragg — «In solidarity with the Global Sumud Flotilla…»

Il cantautore inglese Billy Bragg ha scelto invece la via della dichiarazione diretta. Su X (ex-Twitter) e sulla sua pagina Facebook ha scritto parole di sostegno alla missione e ha legato al contempo il lancio di un nuovo brano di protesta alla campagna di solidarietà. I suoi post sono stati rilanciati dagli organizzatori della Global Sumud Flotilla come segno concreto di supporto dal mondo della musica.

“In solidarity with the Global Sumud Flotilla which launches this week in a bid to break the Israeli naval blockade and deliver humanitarian aid…” — Billy Bragg, X (ex-Twitter)

La risposta del mondo del rock alla Global Sumud Flotilla conferma come, in momenti geopolitici incandescenti, la voce degli artisti resti pubblica e necessaria: non solo emozionale, ma anche operativa. Concerti-benefit, raccolte fondi, appelli politici e dichiarazioni sui social sono strumenti che, seppur simbolici, contribuiscono a mantenere viva l’attenzione internazionale e a polarizzare l’opinione pubblica.


Mila Spada

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