C’era una volta in America: la nostra intervista ai DREAM SYNDICATE

Un ricchissimo cofanetto e un imminente tour che celebrano MEDICINE SHOW, l’album più amato dai fan dei Dream Syndicate. Ne abbiamo parlato con Steve Wynn…

Sullo schermo di Zoom Steve Wynn sembra di ottimo umore, e la prima impressione troverà conferma in una chiacchierata vivace e piacevolissima, come del resto sono sempre quelle con l’indiscusso leader dei Dream Syndicate. L’occasione per l’incontro virtuale è stata offerta dall’uscita, a quarantun anni dalla pubblicazione dell’album originale, del cofanetto celebrativo – ben quattro Cd – di MEDICINE SHOW, che sono in molti a considerare il capolavoro della band californiana: un argomento trattato con dovizia di dettagli sia nell’ampio libretto contenuto nel box, sia nello splendido memoir opera dello stesso Wynn (Non lo direi se non fosse vero, come da fedele traduzione italiana della Jimenez). Aggiungere altro a quanto già noto non era facile, ma era doveroso tentare.

Nel 2022 è uscita la versione molto estesa del terzo album OUT OF THE GREY. L’anno seguente è arrivata quella di THE DAYS OF WINE AND ROSES, il vostro debutto, e ora è toccato a quella di MEDICINE SHOW, il suo successore. Un programma di ristampe un po’ confuso, non credi?
Per l’ordine, dici? Sì, è vero, ma tutto si spiega. In base al Copyright Act del 1976, gli artisti possono ottenere la proprietà delle loro registrazioni dopo trentacinque anni, e infatti nel 2021 abbiamo acquisito quelle di OUT OF THE GREY e iniziato a preparare il box. Quelle di THE DAYS OF WINE AND ROSES erano già nostre dal 2017, ma nel 2019 la Fire si limitò a commercializzarne una versione in doppio vinile con qualche aggiunta; l’idea di un cofanetto venne dopo, vista anche l’ottima accoglienza riservata a quello di OUT OF THE GREY, e il box arrivò così nei negozi nel 2023. La questione MEDICINE SHOW era invece più complessa, perché la Universal – che aveva rilevato il catalogo dell’etichetta originaria, la A&M – non intendeva restituirci il materiale.

Cioè, se ne infischiavano della legge?

Esatto. Per fortuna, se così vogliamo dire, il problema non riguardava soltanto noi, e quindi è stata avviata una class action che si è conclusa positivamente dopo cinque anni. Ho firmato un accordo che mi obbligava a realizzare eventuali ristampe solo con una mia etichetta, cosa che per me andava benissimo in quanto avevo una mia label, la Down There, già dagli anni Ottanta. È per questo motivo che il cofanetto di MEDICINE SHOW è marchiato Down There anche se di fatto è un prodotto della Fire, che lo distribuisce…

 

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