The Gaslight Anthem – Recensione – Get Hurt

Artista: The Gaslight Anthem

Titolo: Get Hurt

Etichetta: VIRGIN

Autore: Enzo Curelli

Passato o presente?
Cresciuti nel New Jersey a pane e Bruce Springsteen (il quale negli anni si è speso volentieri per Brian Fallon e compagni, sostenendoli come ha potuto), per i Gaslight Anthem sembra arrivato il momento di trovare una nuova identità, capace di staccarsi dai paragoni (curiose le citazioni musicali disseminate nel loro miglior disco The ’59 Sound) e di cercare nuove vie tra romanticismo e disillusione, che non siano il già battuto Jersey sound o il punk.
Si va a Nashville con il produttore Mike Crossey e si rischia il possibile senza snaturare troppo il passato, vivo in tracce come Ain’t That A Shame, la “Mike Ness docet” Rollin’ And Tumblin e la ballata notturna Break Your Heart.
Gli audaci azzardi, invece, non sempre convincono: se il grunge di Stay Vicious apre il disco con nerbo, Get Hurt e Underneath The Ground appaiono forzate nella ricerca di melodia e modernità a tutti i costi. Disco interlocutorio, lecito chiedersi: “repetita iuvant”?
Sì, io scelgo il passato.

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