Bon Scott è morto a causa dell’eroina: la verità in un nuovo libro

HOLLYWOOD – CIRCA 1977: Singer Bon Scott, who died in early 1980, belts out a number circa 1977 in Hollywood, California. Rhythm guitarist Malcolm Young can be seen in the background. (Photo by Michael Ochs Archives/Getty Images) Foto via: www.metalinjection.net

Il mistero della morte di Bon Scott ci ha afflitto per anni: adesso, un libro svela una nuova teoria

Dopo anni di ricerche, interviste e dubbi, l’autore di un nuovo libro dedicato alla vita (e morte) di Bon Scott, afferma che il cantante è morto a causa dell’eroina, non per abuso di alcool. Il libro di Jesse FinkBon: The Last Highway: The Untold Story Of Bon Scott And AC/DC’s Back In Black, è stato lanciato nei giorni scorsi e per il momento è disponibile sono in inglese, cliccando qui.

Il libro si sofferma sulle ultime ore di vita di Scott, nella Londra del 1980, e tenta di scardinare la convinzione per cui il cantante degli AC/DC sarebbe morto per abuso di alcool dopo una nottata di bagordi nel Club Music Machine in città. Fink si è impegnato a lungo delle ricerche, intervistando anche tutti coloro che gravitano intorno al mistero della sua morte, fra cui  Paul Chapman e Pete Way degli UFO o l’ex fidanzata di Bon Scott, Margaret ‘Silver’ Smith.

Qual è la verità sulla morte di Bon Scott?

Fink ha raccontato a Classic Rock Magazine: “Ho parlato con Chapman e Way a lungo, passando in rassegna gli eventi che Barton aveva disegnato nel suo articolo per Classic Rock nel 2005. E quello che ho scoperto è che le storie di Chapman e Way erano davvero sostenute da alcuni dettagli importanti e sostanziali.

La parte difficile è stata riconciliare tutte le storie che ho ascoltato, quelle di Chapman e Way, con Joe Fury e Silver Smith. Ognuno aveva la propria versione di quello che accadde a Bon quando decise di lasciare il suo appartamento a Westminster nella notte del 18 febbraio 1980, fino a quando fu ritrovato morto all’arrivo del King’s College Hospital la sera successiva.” ha continuato dicendo: “La verità era lì da qualche parte, persa in una confusione di dettagli e contraddizioni. E’ stato un processo molto lungo e complesso.

La svolta nella mia indagine è arrivata quando ho coinvolto la moglie di Peter Perrett, Zena Kakoulli, che ha detto di essere stata con Bon e Alistair a East Dulwich. Era nell’appartamento di Alistair mentre Bon era ancora in macchina e un testimone oculare del club disse di aver visto Scott chiedere dell’eroina. Tutto ciò ha lanciato nuova luce sull’interpretazione degli eventi di quella notte. Alla fine, in generale credo di aver fornito abbastanza informazioni per dimostrare che Bon è morto a causa dell’eroina, non per avvelenamento da alcool. L’indagine della polizia e l’inchiesta del coroner sono state superficiali.

 

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