Fantasmi, Mick Jagger e una leggenda metropolitana del rock

Mick Jagger e i fantasmi: è solo un’altra leggenda metropolitana del rock?

“Salta in sella allo spirito selvaggio del fantasma che galoppa su questi prati!”. Il motto della famiglia Goddard recitava così dal 1565, anno in cui veniva in possesso delle terre che circondano Stargroves, la proprietà più bella di tutto l’Hampshire, in Inghilterra. Quando Oliver Cromwell soggiornò a Stargroves dopo la seconda battaglia di Newbury, fece i complimenti ai Goddard per il gusto squisito con cui avevano arredato ogni angolo di quella splendida dimora e, specialmente, la stanza che gli avevano destinato. Fu durante quella stessa notte, però, che Cromwell prese la decisione definitiva di andarsene da Stargroves e la mattina seguente, senza troppi convenevoli, così fece.

Questo luogo è infestato da fantasmi, spiriti di cavalli che galoppano, di uomini che cantano e suonano; solo un pazzo vivrebbe qui!”. Così scriveva Cromwell a un amico che gli aveva chiesto di fargli da intermediario per acquistare Stargroves dai Goddard. Nei due secoli successivi, molti altri testimoni raccontarono di quelle strane e rumorose presenze che raggelavano gli animi degli ospiti di passaggio o in vacanza a Stargroves, e tutti raccontavano di cavalli al galoppo e di molte voci canterine. Nel giugno del 1970, passata nei secoli attraverso un incendio, una ricostruzione e numerosi restyling, Stargroves apparteneva a Sir Carden, un gentiluomo anglosassone, ma anche un dandy che amava circondarsi di artisti e giocatori d’azzardo, per i quali era sempre contento di organizzare merende in giardino e feste di ogni tipo. In uno di quei pomeriggi danzanti e molto, molto ebbri, uno degli ospiti usciva in giardino, barcollante e con la faccia di chi aveva deciso di farsi un bel viaggio lisergico. Sdraiato a pancia in su a osservare il cielo e a godersi il suo trip, Mick Jagger iniziava a sentire delle strane voci, poi, come da tradizione, anche il suono di un cavallo al galoppo. Spaventato, ma pur sempre sotto l’effetto dell’Lsd, Mick sollevò il busto fino a vedere che un cavallo vero e proprio stava brucando dell’erba a pochi metri da lui. Gli si avvicinò e, nonostante non avesse mai montato un cavallo prima di allora, gli salì sopra e si lasciò portare in giro. Senza redini o sella, sembrava, comunque, a suo agio e quando gli altri invitati lo videro andare al galoppo, non poterono immaginare la sua totale inesperienza: Jagger non solo stava andando a cavallo come se non avesse mai fatto altro nella vita, ma sembrava in trance ed esprimeva una sorta di beatitudine.

Voglio comprare Stargroves”, disse Mick a Carden, una volta rientrato in casa. Vedendo più di una perplessità da parte di Carden e dei suoi ospiti, Jagger sorrise e firmò seduta stante un assegno da 55 mila sterline. “È una dimora infestata da fantasmi!”, disse qualcuno tra i presenti alla scena.
Ma Jagger si mise a ridere e porse l’assegno. “I fantasmi siete voi!”, ribadì Mick, irritando tutti, ma proprio tutti gli ospiti di Carden. “Tu non sei nessuno”, gli urlò allora un amico di Carden. “Fai solo musica rock”, gli ribadì qualcun altro.
Sì, è solo rock’n’roll, ma mi piace”, rispose seraficamente Jagger.
Negli anni successivi, gli Stones registrarono diversi album a Stargroves, nel famosissimo Rolling Stones Mobile Studio e, alla faccia di Oliver Cromwell e degli invitati di Sir Henry Carden, anche la celebre It’s Only Rock’n’Roll But I Like It. Stargroves non appartiene più a Jagger da molti anni ormai, ma c’è chi giura che sia proprio quella la canzone intonata dai fantasmi che tuttora vi risiedono indisturbati…

Testo di Cristiana Turchetti

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