Old 97’s – Recensione – Most Messed Up

Old '97 MOST MESSED U P
Artista: Old 97’s
Titolo: Most Messed Up
Etichetta: ATO RECORDS
Autore: Giulia Nuti

 

Vent’anni, tra country e punk
Nuovo album e debutto con la Ato per gli Old 97’s del cantante e chitarrista Rhett Miller. La band compie vent’anni e li celebra con un album ruggente, denso, energico, una sorta di concept sulle vicissitudini e le disavventure dell’essere musicisti.
MOST MESSED UP è una fusione di country, folk e punk,
in cui la scrittura è a fuoco e l’attitudine della band catturata come in una registrazione live.
Grintosi numeri alla Pogues (Nashville) si alternano alle più garage Guadalajara e Intervention, alla più british The Disconnect, alla ballata (cosa, altrimenti?) This Is The Ballad. Registrato a Austin e prodotto da Salim Nourallah, l’album vede la partecipazione di Tommy Stinson (Replacements) e Jon Rauhouse (Neko Case). Dodici tracce muscolari, trascinanti, che non lasciano neanche il tempo di respirare. Un batter d’occhio e vi ritroverete alla fine, con Rhett Miller che vi saluta spiegando che lui è “il più sbandato bastardo in città”.
7/10

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