KEITH EMERSON e il tempo passato in fretta: 1944 – 2016

Sono trascorsi quattro anni dalla morte di Keith Emerson, ma il suo ricordo è ancora vivo tra i fan.

La notte tra il 10 e l'11 marzo 2016 scompariva Keith Emerson, per molti il più grande tastierista nella storia del rock. Quel colpo di pistola nella sua villa di Santa Monica ha reso manifesto il suo malessere esistenziale... un suicidio che non poteva passare inosservato. I suoi Emerson Lake & Palmer, una delle icone più gloriose della musica degli anni 70, hanno perso in pochi mesi lui e Greg Lake (7 dicembre 2016) e hanno decretato lo stop defitivio a qualsiasi voce di reunion che, dopo quell'unica esibizione all'High Voltage Festival del 2010, regolarmente uscivano fuori. Lo ricordiamo con una delle sue più belle composizioni, totalmente strumentale, inclusa nel lato B del fulminate e omonimo album d'esordio del 1970: The Three Fates: Clotho, Lachesis, Atropos.

Carl Palmer ricorda gli ELP con grande orgoglio.

Senza dubbio Keith è il miglior musicista con il quale abbia mai suonato. […] Quei primi tre o quattro anni con gli ELP nessuno potrà mai portarmeli via, sono stati eccezionali. La cosa migliore del far parte degli ELP era avere come compagni due individui a sé stanti, due musicisti completi che non stavano mai a guardare, e anche se eravamo tutti perfettamente egocentrici e ci scontravamo tutto il tempo, quando si arrivava alle questioni pratiche la musica prevaleva sempre su tutto il resto. Era questo che ci teneva uniti.

Anche se hanno avuto i loro contrasti, quella di Palmer è un’opinione condivisa da Lake.

Vorrei che Keith fosse ricordato per i suoi successi. Gli ELP avevano questa reputazione, tutti dicevano che stavamo sempre a litigare, ma sai che c’è? Chi se ne importa! Non era certo per questo che eravamo un grande gruppo. Era per la musica che facevamo. Questo è quanto.

Di Guido Bellachioma

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