Dall’Italia a Abbey Road: cinque domande ai Keemosabe

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Venerdì 22 marzo uscirà l’EP dei Keemosabe, registrato nei leggendari studi di Londra

Alberto Curtis e Sebastiano Vecchio, rispettivamente voce e batteria dei Keemosabe, rispondono ad alcune delle nostre domande.

Di Eugenio Mirti

Come si è formato il gruppo?
Alberto Curtis /  La band nasce nel  giugno del 2016 in una vecchia casa immersa nei boschi del novarese, che io (ndr: Alberto Curtis) e Sebastiano Vecchio (rispettivamente voce e batteria) utilizzavamo come sala prove al nostro ritorno in Italia, dopo un’esperienza musicale di due anni a Manhattan. Lì ci siamo incontrati con Andrea Guarinoni e Giuseppe Muscatelli (synths e basso) per dare vita ad una rock band “moderna”, con l’obiettivo di accogliere e capitalizzare sulle  influenze degli stili diametralmente opposti da cui ognuno di noi proveniva.

Sebastiano Vecchio / Una volta insieme, abbiamo deciso, impulsivamente, di trasferirci a Londra per tastare con mano la vita da musicisti in una delle grandi capitali della musica. A Londra abbiamo collezionato molte soddisfazioni e iniziato a fare gavetta, quella vera. Dall’esibirci in locali davvero sconosciuti, siamo arrivati ad aprire i concerti di grandi artisti internazionali, come I AM GIANT e Kristeen Young, e suonare show in locali leggendari, registrando anche qualche sold out.

Ci raccontate il crowdfunding che ha portato alla registrazione del primo EP a Abbey Road?
A / Come tanti altri nostri colleghi, avevamo in cantiere la registrazione del nostro primo EP, che però non saremmo riusciti a completare solo con le nostre forze. Il nostro sogno nel cassetto era quello di registrare il primo EP nei leggendari studi di Abbey Road, dove i nostri modelli di riferimento hanno composto pietre miliari della storia musicale. Cosi ci siamo detti: perché non chiedere aiuto ai nostri fan?

S / La preparazione e la promozione della campagna crowdfunding non è stata semplice, ha richiesto un’organizzazione su più livelli e tanto sacrificio da parte nostra, ma la risposta dei nostri fan è stata incredibile: in soli 16 giorni abbiamo raccolto il 100% dei fondi richiesti! Con questi abbiamo registrato e masterizzato l’EP ed acquistato parte dell’equipaggiamento live con cui ci esibiamo dal vivo tuttora.

Com’è stata l’esperienza?
S / Obiettivamente, da brividi! Gli Abbey Road Studios sono meravigliosamente rinnovati secondo le esigenze tecnologiche odierne, senza però tralasciare la tradizione e l’aura leggendaria che circonda le stanze dove artisti come Beatles, Pink Floyd e The Hollies  – insieme a innumerevoli altri – hanno inciso i loro capolavori. Il “peso della storia” della musica che si respira in quelle sale é stata una grande spinta per il nostro lavoro: eseguire un lavoro all’altezza costituiva un obbligo morale più che un vanto.

A / Ci sono voluti  tre giorni per registrare ed incidere le tracce del nostro EP, mentre del mastering si è occupato l’incredibile Alex Wharton. L’esperienza è poi culminata con un’altra enorme soddisfazione, ossia l’essere invitati a esibirci live nell’immenso Studio 1, un’esperienza che sicuramente racconteremo ai nostri nipoti!
Dopo un po’ di attesa l’EP sarà disponibile ovunque da venerdì 22 marzo, lo stesso giorno in cui iniziamo  il nostro primo tour nei Paesi Bassi.

Come lavorate a composizioni e arrangiamenti?
A / Uno dei punti di forza dei Keemosabe è sicuramente l’intesa musicale: ci risulta molto semplice lavorare insieme in saletta e arrangiare i brani o comporre nuovo materiale. Per quanto riguarda il repertorio attuale, i brani sono nati inizialmente da materiale inedito  proveniente dal periodo di studi mio e di Sebastiano a New York. Ciò che ha reso interessanti i brani è soprattutto il lavoro di arrangiamento nato dalla collaborazione con Andrea e Giuseppe.

S / Sicuramente le nostre influenze e le competenze musicali diametralmente opposte hanno contribuito a rendere sofisticata e variegata la nostra musica e, di conseguenza, la nostra scaletta. L’idea di fondo dietro la nostra musica è quella di rendere accessibile al mondo “Rock/Pop” concetti ritmici e armonici complessi. Cerchiamo sempre di sperimentare le idee di ognuno di noi, lasciando il nostro ego di singoli artisti fuori dalla sala prove e cercando di non limitare la creatività del momento.
Una grande peculiarità del nostro progetto musicale è la continua metamorfosi che si riflette anche nelle nostre composizioni. Questo è vero sia a livello stilistico – e si traduce nel nostro spaziare molto tra generi musicali diversi e nelle atmosfere – sia a livello di arrangiamenti, in quanto ci divertiamo a stravolgere i brani e a renderli sempre diversi in ogni esibizione. Crediamo profondamente che i fan che ci seguono con costanza apprezzino molto il fatto di poter assistere dal vivo ad uno show variegato e sempre nuovo.

A quando un full lenght?
A / Stiamo già lavorando alla produzione e realizzazione del primo album di Keemosabe, ma è ancora troppo presto per poterne parlare nel dettaglio. Possiamo soltanto anticipare che negli ultimi mesi abbiamo speso molto tempo in sala prove per le pre-produzioni di ogni brano, curando i dettagli sonori, sperimentando liberamente tutte le idee creative che ci potessero venire in mente e lavorando con serietà.

S / Faccio un po’ di spoiler: è iniziato ufficialmente il tracking in uno studio che ci ha da sempre affascinato. Il primo full length verrà registrato presso lo studio di registrazione “La Sauna” di Varano Borghi (VA). Al momento, tuttavia, siamo impegnati con la promozione dell’EP di debutto che sarà disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming online a partire da venerdì 22 Marzo.

 

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