Sapevamo già che Bob Dylan non avrebbe presenziato alla cerimonia di premiazione del Premio Nobel per la Letteratura.
Il 10 dicembre a Stoccolma, Dylan non si è presentato, a causa di impegni già presi, comunicati nelle scorse settimane con una lettera alla commissione. Dopo aver deciso di inviare un discorso di ringraziamenti alla commissione, letto dall’ambasciatrice USA in Svezia, quello che più ci ha stupito della cerimonia è stata la commossa esibizione dell’amica Patti Smith.
Facciamo un passo indietro: Patti Smith, a settembre, aveva già dichiarato di essere stata contattata dalla commissione del Nobel, con l’invito a cantare durante la cerimonia, quando ancora non era stato annunciato alcun vincitore. Quando si diffuse la notizia della vittoria di Bob Dylan, decise di abbandonare l’idea di portare un suo brano accompagnato dall’orchestra, a favore di una canzone di Dylan: A Hars Rain’s A-Gonna-Fall. Una delle sue canzoni preferite fra quelle del cantautore. Prima di qualsiasi altra cosa, per Patti, Bob Dylan, è soprattutto una fonte di ispirazione che segue da mezzo secolo, fin dall’adolescenza. Ha avuto un’enorme influenza sulla sua persona e, soprattutto, sul suo patrimonio artistico. Perciò la sua esibizione alla cerimonia del 10 dicembre non sarebbe potuta essere più emozionante di così: ha affrontato il brano con enorme gratitudine, commozione, e un pizzico non indifferente di nervosismo, tant’è che ha ripetuto un verso due volte. Errore per la quale si è scusata più volte: il nervosismo per un compito così onorevole ha avuto il sopravvento, e come biasimarla!
L’esibizione della cantante è stata profondamente apprezzata dal pubblico dei presenti. Per Bob Dylan, invece, ovazioni e applausi, nonostante l’assenza. Nel suo discorso, ha ringraziato la commissione per avergli conferito il premio, e soprattutto ha scritto di essere infinitamente grato e felice che sia stato riconosciuto quando una canzone possa essere letteratura. Si è scusato per l’assenza, e ha raccontato di quanto fosse stupito dell’assegnazione del Nobel, dicendo: “Avrei pensato che sarebbe stato strano come andare sulla luna!”