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Aerosmith: le ristampe di LIVE! BOOTLEG e di NINE LIVES

LIVE! BOOTLEG e NINE LIVES sono due ristampe degli Aerosmith che non vi permettiamo di perdere. Di seguito la nostra recensione

Titolo e copertina ovviamente fanno il verso ai dischi dal vivo pirata. Il doppio LIVE! BOOTLEG esce nel 1978, quando gli Aerosmith stanno vivendo i loro giorni più pazzi nonché tormentati.

Ripubblicati adesso su vinile 140 grammi rimasterizzati, i due Lp raccolgono un po’ di eccitanti brani del quintetto registrati in vari show tra il 1977 e il 1978 e messi in commercio con una postproduzione poco invadente proprio per restituirne intatta la carica live: un po’come, appunto, un ipotetico bootleg miracolosamente registrato di straforo al mixer e poi abbastanza curato.

Nell’album ci sono anche la versione dal vivo della rivisitazione della band di Come Together, inizialmente realizzata in studio per la colonna sonora del fallimentare film Sgt 93 Pepper’s Lonely Hearts Club Band, e due cover, entrambe riprese da una trasmissione radiofonica del 1973: I Ain’t Got You, Mother Popcorne Train Kept A-Rollin’, con una citazione di Strangers In The Night.

NINE LIVES, invece, è inciso in studio e pubblicato nel 1997. Non è un lavoro dalle grandi sorprese e questa nuova versione su vinile (sempre 140 grammi) esce con la seconda copertina, con il gatto uomo, che all’epoca sostituì a causa delle proteste delle comunità indù la prima, con la figura di Krishna con faccia da gatto e corpo femminile che danza sul corpo del demone serpente Kaliya. Con i suoi cori un po’ Beatles, lo sfrontato Pink è il grande hit mentre Taste Of India con il sarangi di Ramesh Mishra è una sorta di Kashmir degli Aerosmith.

Su toni potenti, poi, vanno Something’s Gotta Give, la title-track, la devastante Crash e la psicotica The Farm; un po’ mainstream con tonanti fiati è Falling In Love (Is Hard On The Knees); tra le ballad, il meglio viene alla fine con la lunga Fallen Angel. In più, rispetto all’originale su Cd, c’è la popolarissima I Don’t Want To Miss A Thing, proveniente dal soundtrack di Armageddon di Michael Bay.


Mario Giugni

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