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A spasso per il Medioevo con il Balletto di Bronzo

Fu con un concept album ispirato a una leggendaria città medievale che il Balletto di Bronzo riuscì definitivamente a sfondare. Sapete di quale album si tratta?

È ancora oggi uno degli album più ricercati dei magici anni 70 del rock progressivo: parliamo di YS, secondo album in studio registrato dal Balletto di Bronzo nel 1972. Fu proprio YS a dare la spinta necessaria alla band italiana, dopo un primo disco che commercialmente non andò benissimo.

Dopo aver ottenuto un contratto con l'etichetta discografica RCA e dopo NEVE CALDA, un primo 45 giri pubblicato nel 1969 dalle influenze beat, nel 1970 i membri del Balletto di Bronzo avevano pubblicato il loro primo album in studio, SIRIO 2222.

La tendenza generale dell'album era ancora legata al beat, ma la maturazione del gruppo aveva iniziato a prendere corpo tramite l'evidente presenza nell'album di influssi più legati all'hard rock, al rock psichedelico e a quello progressivo

Fu con un concept album ispirato a una leggendaria città medievale che il Balletto di Bronzo riuscì definitivamente a sfondare. Sapete di quale album si tratta?

È ancora oggi uno degli album più ricercati dei magici anni 70 del rock progressivo: parliamo di YS, secondo album in studio registrato dal Balletto di Bronzo nel 1972. Fu proprio YS a dare la spinta necessaria alla band italiana, dopo un primo disco che commercialmente non andò benissimo.

Dopo aver ottenuto un contratto con l'etichetta discografica RCA e dopo NEVE CALDA, un primo 45 giri pubblicato nel 1969 dalle influenze beat, nel 1970 i membri del Balletto di Bronzo avevano pubblicato il loro primo album in studio, SIRIO 2222.

La tendenza generale dell'album era ancora legata al beat, ma la maturazione del gruppo aveva iniziato a prendere corpo tramite l'evidente presenza nell'album di influssi più legati all'hard rock, al rock psichedelico e a quello progressivo

Nonostante il notevole slancio creativo portato dal disco, come anticipavamo SIRIO 222 fu un flop a livello commerciale – anche perché non si investì in campagne pubblicitarie che avrebbero potuto farlo risaltare maggiormente. Tutto ciò andò a discapito della band, che non si vide rinnovare il proprio contratto con la RCA. È doveroso aggiungere che, col tempo, l'album iniziò a essere apprezzato sempre di più guadagnandosi anche il sessantaquattresimo posto nella classifica stilata da «Rolling Stone Italia» sui 100 dischi italiani più belli di sempre

Senza perdersi d'animo, però, gli artisti (con la nuovissima aggiunta del tastierista Gianni Leone e l'uscita dal gruppo del bassista Michele Cupaiolo e del vocalist Marco Cecioni) si misero nuovamente al lavoro, questa volta sotto l'etichetta inglese Polydor con la quale, nel maggio del 1972, pubblicarono il loro secondo album in studio, oggetto di questo nostro articolo: YS.

La svolta di YS

Il concept album viene considerato da molti come uno dei maggiori capolavori della band e la svolta definitiva con la quale il gruppo si lasciò alle spalle l'impronta beat dei lavori precedenti per avvicinarsi sempre di più a sonorità progressive molto più oscure e complesse.

Vi sarete forse chiesti da dove provenga un titolo tanto strampalato: trattasi di un richiamo a un racconto medievale di stampo celtico imperniato sulla fantomatica città di Ys – collocata geograficamente in Bretagna, regione del nord-ovest della Francia – la quale, secondo la leggenda, sarebbe stata inghiottita dall'oceano

L'utilizzo dell'organo crea la giusta atmosfera che catapulta l'ascoltatore in una perfetta ambientazione medievale, molto cupa e a tratti onirica

Il concept album racconta le avventure di un uomo rimasto completamente solo sulla Terra, al quale una misteriosa voce comunica una grande verità a patto che venga da lui trasmessa almeno a un altro essere umano, compito impossibile da portare a termine essendo il nostro protagonista rimasto del tutto solo.

Non finisce qui: una maligna entità soprannaturale priva il nostro eroe dei suoi cinque sensi finché questi non perisce scomparendo. La sua sorte diventa quindi uguale a quella della sopracitata città di Ys, scomparsa nel nulla perché inghiottita dalle acque.

Insomma, una storia particolarmente avvincente condita con sperimentazioni davvero interessanti: un mix che – grazie anche alla buona promozione messa in atto questa volta – catturò l'attenzione sia degli ascoltatori provenienti dal Belpaese che di quelli d'oltralpe facendo guadagnare moltissimo terreno alla band.

Vi lasciamo ascoltare questo capolavoro del Balletto di Bronzo che non ha esaurito il suo fascino. 

Alessia Marinoni

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Alessia Marinoni

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