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Neil Peart: il Professore dei Rush

È il 1974: John Rutsey abbandona i Rush e al suo posto non arriva solo un batterista...

Quando fece il suo ingresso nella band canadese, Neil Peart non esitò a sfoggiare tutto il suo talento. Vi abbiamo parlato in questo articolo delle sue riflessioni esistenziali e delle innumerevoli citazioni all'interno dell'album ROLL THE BONES.

Perché Neil Peart, che oggi avrebbe compiuto 68 anni, non era solo un valido ed eclettico batterista, tecnico e creativo al tempo stesso - tra l'altro autodidatta - ma anche un compositore di testi. 

Neil Peart cominciò a ricoprire il ruolo di "paroliere" fin da subito, e divenne membro stabile del gruppo. Ciò che colpiva i compagni infatti era la sua incredibile padronanza con la lingua e la sua capacità di arricchire i testi con molti riferimenti letterari.

Fu questa la ragione del soprannome The Professor, a lungo attribuitogli.

Basti un piccolo esempio: Limelight è un brano che racconta della difficoltà di equilibrare vita privata e pubblica quando si è artisti di successo. Il tutto è costruito parafrasando un dialogo tratto da Come vi piace di William Shakespeare:

Tutto il mondo è un palcoscenico, e tutti gli uomini e le donne solamente degli attori. Essi hanno le loro uscite e le loro entrate. Ognuno nella sua vita recita molte parti, e i suoi atti sono sette età.

Rivendell di contro è un brano ispirato dal lavoro di J.R.R. Tolkien, così come The Necromancer. Altri brani ricchi di riferimenti letterari sono Xanadu, ispirato da Samuel Coleridge, e Cygnus X-1 Book II: Hemispheres, con riferimenti a Nietzsche e a Machiavelli, nel confronto tra Apollo e Dioniso, tra razionalità e sentimento.

Certo, nel caso di Peart occorre sottolineare come i suoi testi non abbiano sempre trovato apprezzamento, anzi, ancora oggi gli esperti del settore si dividono tra chi lo considera un grande compositore e chi, come il magazine musicale Blender, il peggior paroliere di sempre.

E voi cosa ne pensate?

Certo, nel caso di Peart occorre sottolineare come i suoi testi non abbiano sempre trovato apprezzamento, anzi, ancora oggi gli esperti del settore si dividono tra chi lo considera un grande compositore e chi, come il magazine musicale Blender, il peggior paroliere di sempre.

E voi cosa ne pensate?

Claudia Marzetti

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