Senza dubbio Minuetto fu uno dei più grandi - se non il più grande - successo di Mia Martini, quello che consacrò l'artista di Bagnara Calabra e svelò al grande pubblico la sua sensibilità. Califano fu la chiave di questa rivelazione: riuscì dove Bruno Lauzi e Maurizio Piccoli non erano riusciti, e con Dario Baldan Bembo creò un capolavoro.
Mia Martini fu entusiasta di questo brano, e probabilmente lo sentì molto vicino: Franco Califano si era ispirato alla vita sentimentale di Mimì, e ne aveva tratto un testo struggente, che la voce delicata di lei avrebbe reso indimenticabile.
Lasciando da parte la pur ricchissima esperienza di autore, arriviamo nel 1977: durante quell'anno venne pubblicato l'album omonimo, il quarto in studio di Franco Califano.
Citiamo proprio Tutto resto è noia per la sua iconicità e simbologia: è uno dei più conosciuti di Califano, e come tutti sappiamo è una riflessione disincantata e sì, annoiata, sull'amore e sulle sue prime volte. Queste portano a tante eccitazioni, alla voglia di mostrarsi nella propria versione migliore, che si dissolvono nella noia appena compiute.
Una curiosità ci porta al prossimo brano: la copertina dell'album riporta una foto di Califano con un bambino, figlio di Francesco 'Francis' Turatello, criminale italiano con cui Califano fu accusato di aver collaborato.
IMPRONTE DIGITALI venne pubblicato nel 1984 e si ispirava all'esperienza che Califano visse in carcere. Era infatti stato arrestato nel 1983, con l'accusa di aver spacciato cocaina per conto appunto di Turatello e di Raffaele Cutolo. Il rapporto con Turatello non venne negato da Califano, che invece respinse le accuse di attività criminali. Il cantautore venne poi assolto con formula piena.
Un'estate fa venne reinterpretata da Franco Califano, che ne aveva scritto il testo, nel 1992. Il brano venne poi cantato anche da Mina un anno dopo. Siamo ormai alla fine della carriera di Califano, che vide la sua partecipazione a diversi programmi televisivi come Stasera pago io di Fiorello.
Il Califfo - come veniva chiamato dai suoi amici - si spense all'età di 73 anni: sulla lapide l'incisione "Non escludo il ritorno", citazione della sua celebre canzone omonima.
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