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Perché tutti volevano Steve Lukather come turnista?

Non solo lo storico chitarrista dei Toto ma anche uno dei turnisti più apprezzati degli anni '80-'90. Scopriamo l'incredibile talento di Steve Lukather. 

All'età di 19 anni Steve Lukather viene avvicinato dai futuri compagni musicali di una vita, Jeff Porcaro e David Paich. Lo vogliono come chitarrista dei Toto, un gruppo blues rock esordiente che trae il suo nome dal famoso cagnolino di Dorothy ne Il mago di OzCon loro, Lukather intraprende la strada del successo, collezionando hit che valgono 6 Grammys

Ancora oggi, all'età di 63 anni, Steve Lukather canta e suona sotto il nome della band che l'ha portato al successo sebbene, dalla fine degli anni Ottanta, abbia intrapreso anche una carriera da solista, con un totale di sette album in studio.

E pensare che, quando da giovanissimo tentò un provino per suonare con Frank Zappa, questo gli disse che avrebbe dovuto cambiare mestiere.

Non si perse d'animo. Già prima della nascita dei Toto, Lukather si destreggiava come turnistaLa sua abilità camaleontica, la capacità di lavorare sotto pressione e in tempi brevi, con risultati strepitosi, gli hanno conferito la fama di un ottimo collaboratore musicale.

Addirittura, nel decennio 1980-1990 tutti lo volevano come turnista. 

Tra le sue più celebri collaborazioni si ricorda quella con Michael Jackson per l'album THRILLER (1982) in cui Steve si inserì con i Toto. In particolare famosa è la storia del brano Beat It, in cui Lukather affidò l'assolo all'amico Eddie Van Halen. Il brano divenne un'icona di quella stagione musicale, così come Thriller, contenuto nello stesso album.

Ma l'anno prima, Steve aveva già collaborato con Quincy Jones per THE DUDE (1981) e con Olivia Newton John per PHYSICAL (1981), il cui omonimo brano di punta scalò le classifiche, consolidandosi come simbolo degli anni Ottanta. La lista di collaborazioni si allunga poi se inseriamo Paul McCartney, Elton John, Alice Cooper, Van Halen e Barbra Streisand. Solo alcuni nomi, portavoci di generi molto diversi, che mostrano le capacità e lo spirito di adattamento di Steve

Il suo particolare stile alla chitarra prende il nome di Luke Sound. L'artista si muove tra sfumature eclettiche, che si adattano perfettamente al genere progressive, affine a quello del suo amico John Petrucci, dei Dream Theater. Così, è in grado di oscillare da eleganti note blues e jazz a riff più densi e corposi. Il tutto senza mai perdere quella linearità e quel tocco velato che lo spingono a cercare sempre la perfezione.

Ebbene sì, tutti lo volevano. Ma, se pure nel corso della sua carriera Steve Lukather è passato di fiore in fiore, è rimasto sempre fedele al suo stile, senza lasciare nessuno a bocca asciutta. Basti pensare che tra i Toto lui è l'unico ad aver presenziato sempre a tutti i live. Grande talento e grande professionalità. 

Francesca Brioschi

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