La band proveniente dalla terra dei vulcani, i Campi Flegrei in Campania, propone un rock alternativo con spunti melodici tra Smashing Pumpkins, Foo Fighters, Nickelback ben rappresentato dal primo singolo Worm. Un chiaro invito:
ad uscire allo scoperto, a smettere di nascondersi sottoterra. Il verme diventa una metafora di chi è abituato a vivere sotto l’ombra di altri e si ribella a questo stato di cose, ponendo la consapevolezza di sé in opposizione alla mancanza di empatia che a livello sociale e umano si esplica ogni giorno, ad esempio attraverso i social, con il fenomeno dei “leoni da tastiera” e dell’intolleranza verso le idee e i modi di essere altrui.
Così la band spiega il singolo disponibile in tutti gli store digitali e piattaforme streaming per Vrec Music Label. La produzione artistica del singolo e dell’intero album è di Pietro Foresti (multiplatino già a fianco di membri di Guns N' Roses, Korn, Asian Dub Foundation, Unwritten Law).
I Fireground nascono nel 2018 da un’idea di Roberto Vagnoni (ex Starviolet) alle chitarre e synth a cui si aggiungono gli amici d’infanzia Enrico Imparato (batteria), Fabrizio Sensini al basso e Marco Franzese alla voce. Dopo un primo demo autoprodotto la band inizia la lavorazione del primo album sotto la supervisione di Pietro Foresti e Matteo Agosti presso lo studio di Frequenze a Monza.
Tutta la musica che Steve Hogarth, frontman dei Marillion, ha amato nella vita. Questo e…
Il duo internazionale con radici italiane AMISTAT ci racconta dei suoi equilibri, del suo percorso…
È SOLD OUT il concerto di questa Domenica 12 maggio a Milano degli AMISTAT: la…
Roberto Manfredi ha tirato fuori dal suo archivio una lunga intervista a Fabrizio De André…
Ci sono alcune art cover che non solo hanno scritto la storia, ma ne hanno…
Ian Anderson ha una teoria particolare per la quale il rock progressivo e i Jethro…
This website uses cookies.