A soli 28 anni, il musicista svedese Benny Andersson portò sul palco del celebre concorso musicale europeo una hit indimenticabile. Accanto all'immancabile pianoforte, Björn alla chitarra e le dolci Agnetha e Frida alle voci. Un gruppo particolare, estroverso e assolutamente originale, che non sapeva di essere in procinto di conquistare le ambite prime posizioni delle classifiche internazionali.
Ma questa storia ha bisogno della sua pietra fondativa per essere raccontata: Waterloo. Cominciò tutto da lì e da un nome, ABBA, scelto semplicemente dall'acronimo delle iniziali dei nomi dei musicisti. Erano due coppie sposate, Benny con Frida e Bjorn con Agnetha.
Il trampolino di lancio fu la vittoria dell'edizione del 1974 dell'Eurovision Song Contest. Un'occasione per ogni nazione europea di portare sul palco il suo più brillante interprete.
Prima del 1973, inoltre, tutti i partecipanti dovevano cantare nella propria lingua originale. Ma poi ci furono tre anni di libertà espressiva, di cui gli ABBA approfittarono per portare un pezzo in inglese.
Quell'anno, la loro concorrente dal Regno Unito era la stella nascente Olivia Newton John. Mentre l'Italia, dal cui Sanremo, narra la leggenda, si sia ispirato l'Eurovision, aveva Gigliola Cinquetti. Ed era un anno particolare per il Bel Paese, dato che il referendum sul divorzio stava dividendo una nazione. Così l'esibizione della Cinquetti, con il suo brano Sì, fu interpretata in maniera controversa.
Gli ABBA non si fecero spaventare dalla loro inesperienza e condussero una performance esplosiva. A partire dal loro look, in pieno stile glam e padrone della giovanile cultura britannica al periodo. I loro abiti sgargianti furono anche un omaggio al testo di Waterloo.
Il testo paragona l'abbandono amoroso di una donna alla celebre resa di Napoleone nella disfattista battaglia di Waterloo (1870). Non è quindi un caso che in Belgio, terreno dello storico scontro, la canzone abbia conquistato subito la prima posizione in classifica.
Così gli ABBA, nonostante la loro timidezza, vinsero l'ambito premio della competizione canora con un brano che sarebbe stato ricordato, nel 2005, come il migliore pezzo mai performato su quel palco. Complice la base musicale, a opera di Benny e Bjork, dettata da una morbida melodia e un ritornello trainante. Questa si sarebbe conquistata il posto d'onore nell'album d'esordio del gruppo, WATERLOO, accanto a un pezzo altrettanto iconico, Honey, Honey.
Così se la fortuna premia gli audaci, sicuramente gli ABBA si sono conquistati la rivoluzione pop da loro lanciata con Waterloo. Prima di allora, infatti, nessun altro vincitore degli Eurovision aveva ottenuto tanta visibilità mediatica, diventando il paladino di un genere musicale.
E il pezzo, al vertice di tutta la splendida discografia ABBA, avrebbe condotto le danze di moltissime performance teatrali, oltre a raggiungere ancora più successo musicale ed estetico grazie a Mamma Mia! con la scoppiettante Meryl Streep.
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