Il capoluogo veneto omaggia il Settecento con una realtà museale dedicata all'arte della liuteria. Venezia è ricordata per l'abilità dei suoi artigiani nell'accogliere le sonorità più moderne del panorama contemporaneo, modellate su strumenti a corde sopraffini: viole, violini e mandolini sono conservati nella Chiesa di San Maurizio. La vicina Chiesa di San Giacomo Di Rialto accoglie invece un omaggio ad Antonio Vivaldi.
Lo storico Castello Sforzesco di Milano ospita invece una collezione strumentale dispiegata dal XV al XX secolo. Questa è stata allestita nel 1963 dallo Studio BBPR, formato dai talentuosi architetti Banfi, Barbiano di Belgiojoso, Peressutti, Rogers. Tra strumenti a fiato, arco, pizzico e tastiera, incorniciati dalla collezione permanente della famiglia di liutai Monzino, donata nel 2000, il museo è una vera chicca nel cuore della città meneghina.
Dal Palazzo Ducale di Genova risuona invece la storia del jazz in una stanza nominata in suo onore. Si tratta di un vero e proprio centro di studi e ricerche sull'iconico genere musicale, che Genova ha saputo conoscere e amare, in primis, come città portuale. Così gli anni Venti hanno forgiato una rete di scambi artistici e commerciali con le Americhe. E dal 2000, la testimonianza di un sodalizio artistico si è tramutata in museo, su iniziativa del Louisiana Jazz Club. Ad oggi sono più di diecimila i diversi supporti musicali, dai vinili ai cd, con firme jazz da brividi.
A Parma il rinascimentale Palazzo Cusani, sede della Casa Della Musica, accoglie un reticolo di spazi diversificati, ma sempre permeati dalla storiografia musicale. Così la Casa Del Suono, nell'ex-spazio dedicato alla Chiesa di Santa Elisabetta, si accosta al Museo Casa Natale Toscanini, dedicato al celebre direttore d'orchestra. Sono poi presenti un Auditorium, una Sala Concerti, una Mediateca, oltre all'archivio storico del Teatro Regio e al dipartimento di Musicologia dell'Università di Parma.
Bellissimi affreschi fine settecenteschi affiorano invece nel Palazzo Sanguineti di Bologna, sede, dal 2004, di un'istituzione museale dal sapore internazionale. Qui cimeli da collezione dell'artigianato strumentale rievocano il nome del loro padre fondatore, Giovanni Battista Marini, una firma iconica e influente del Settecento musicale europeo. Inoltre, l'originalità dell'istituzione sta nella sua natura interattiva, per visitatori e lavoratori, con lo scopo di diffondere il patrimonio musicale italiano.
Al tenore Evan Gorga si deve invece gran parte della collezione di strumenti musicali più significativa della capitale. Si parla di 3000 cimeli, di cui più di 800 esposti e un tempo collocati da Gorga in 10 appartamenti di una palazzina cittadina. Ora il Museo risiede invece in un importante sito archeologico, proprio accanto alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, nella Palazzina Samoggia. Un'occasione per riscoprire l'eternità ereditaria della musica nella città eterna per antonomasia.
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