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Goo Goo Dolls: che fine ha fatto la band di “Iris”?

La band di Buffalo è considerata come one hit band, dato il successo strabiliante di una loro canzone che, da quando uscì nel 1998, vendette 5 milioni di copie. Ma che ne è stato poi dei Goo Goo Dolls? Riscopriamo l'eredità di una meteora.

Alzi la mano chi non ha ascoltato Iris dei Goo Goo Dolls almeno una volta nella vita. Sicuramente saranno pochissimi, se non nulli, quelli che si sono persi quest'indimenticabile ballad del 1998. La canzone si conquista a pieno titolo l'appellativo di hit, complice il film campione d'incassi di cui scrisse la colonna sonora: City Of Angels (1998), remake dell'onirico Il cielo sopra Berlino (1987) di Wim Wenders

E quando i Goo Goo Dolls esplosero con questo memorabile brano, erano già al soldo di cinque album registrati in studio. La loro formazione risale infatti alla fine degli anni Ottanta, ma fino al decennio successivo rimasero pressoché sconosciuti, almeno in Europa. Così per loro Iris fu una scommessa, una meteora direttamente proiettata dal loro sesto album, DIZZY UP THE GIRL, che si avvale anche di un altro pezzo pompato in heavy rotationSlideSul finire degli anni Novanta, quindi, tutti avevano sulle labbra il nome di questa misteriosa band. 

Ma il successo si frammentò sotto la labile esperienza nell'Olimpo delle rock star. Così, nel 1999 il gruppo si vide scivolare via l'agognato Grammy per cui Iris aveva ottenuto ben due nomination, come Canzone dell'Anno Registrazione Dell'Anno. Il premio lo vinse invece Céline Dion con l'altrettanto leggendaria My Heart Will Go Onalfiere del colossal Titanic(1997) che valse al suo regista, James Cameron, ben 11 statuine agli Oscar.

Così nel 2001, per cavalcare l'onda dell'ancor trainante successo mediatico, i Goo Goo Dolls pubblicarono un album di Greatest HitsNel 2002 poi, dopo la pubblicazione di GUTTERFLOWER, si dedicarono nuovamente al cinema, questa volta con un film d'animazione, come avevano già fatto big della musica come Elton John e Phil Collins. La pellicola è Il pianeta del tesoroper cui Rzeznik scrisse I'm Still Herecorrispondente all'italiana Ci Sono Anch'Io degli 883 di Max Pezzali - e Always Know Where You AreTuttavia in Italia lo scettro fu conquistato dalla versione di Max. 

Il 2002 fu poi un anno difficile per il frontman dei Goo Goo Dolls che, lasciato dalla moglie, si immerse in due settimane di sigarette e Jack Daniel's, prima di trovare di nuovo la forza per mettersi a scrivere. E nel 2004 arrivò un importante riconoscimento locale per la band, che tenne un celebre concerto a Buffalo, premiato con una giornata sul calendario a loro dedicata, il 4 giugno. L'aura europea si era però intanto spenta, così il gruppo continuò a sfornare album che però non ebbero particolare risonanza mediatica oltreoceano. Tra questi LET LOVE IN (2006), sempre prodotto dalla Warner Bros. 

Quest'ultimo, forse il lascito più in vista dopo il sesto album, inaugura una parentesi di altri quattro album dal 2010 al 2017, incorniciati in chiusura da MIRACLE PILL (2019). E in questo periodo affiora un'altra collaborazione cinematografica, di cui, come abbiamo constatato con le precedenti esperienze, i Goo Goo Dolls vanno ghiotti. Si tratta sempre di un big del botteghino, ma non al pari del livello artistico dei precedenti. Stiamo parlando della saga Transformers di Michael Bay. 

La band collabora con il regista sia per la prima pellicola del 2007, con il brano Before It's Too Lateche entra in Top 10, sia nel 2011, per Transformers 3con All That You AreE proprio quest'ultimo lascito sul grande schermo permette a Rzeznik e Takak di far tornare in auge la loro IrisOggi la band continua a portare avanti la sua passione, come dimostra il recentissimo album natalizio del 2020, IT'S CHRISTMAS ALL OVER. Sicuramente i musicisti non si sono lasciati abbattere dall'effetto mediatico predominante di Iris e, nel bene e nel male, la canzone ha scritto un'importante parentesi del rock

Francesca Brioschi

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Francesca Brioschi

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