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Chi c’era accanto a Faber la prima volta (e no, non era la PFM)

Gli anni Settanta inaugurarono la prima storica tournée di Fabrizio De André in Italia. In un primo approccio ancora timido alla musica, ad accompagnare lo storico cantautore presenziò parte dei New Trolls. Volete sapere come andò?

Tradizionalmente i media puntano i riflettori sul tour di Fabrizio De André accanto alla Premiata Forneria Marconi, che fece uno splendido lavoro discografico di riarrangiamento dei suoi brani. Tuttavia, forse non tutti sanno che i primi ad accompagnare Faber in un tour lungo la penisola italiana furono alcuni musicisti dei New Trolls. Correva l'anno 1975 e, da lì a due anni, Giorgio Usai, Giorgio D'Adamo, Ricky Belloni e Gianni Belleno scrissero indimenticabili performance live. Tra queste quella di Pisa, a causa del maltempo, richiese ai musicisti di suonare totalmente in acustica, con le gambe a penzoloni dal palcoscenico. 

E questa, come altre simboliche immagini, ritorna oggi tra i ricordi del baffuto Usai, che ha tracciato con precisione quell'esperienza magica ed estatica al tempo stesso. Lo stesso Faber aveva inaugurato la carriera dei New Trolls, storico gruppo rock e progressive italiano, con il loro primo album del 1968, SENZA ORARIO SENZA BANDIERA. Qui diede il suo innato tocco narrativo affianco al poeta Riccardo Mannerini. Non solo, perché negli anni Ottanta, dopo il popolarissimo CONCERTO GROSSO N.2, i New Trolls continuarono a collaborare con De André, per esempio sulla canzone Faccia Da Cane

Con il passare del tempo, però, i New Trolls incontrarono un labirintico crocevia di formazioni, tanto che i musicisti si destreggiavano contemporaneamente in diversi progetti paralleli. Per questo il gruppo che accompagnò Faber nel suo primo storico tour era composto da membri frammentati da diverse realtà. Usai e Belloni, per cominciare, arrivavano dai Nuova Idea, scioltosi nel 1973, mentre gli altri dagli ultimi residui dei New Trolls. Così prima si unirono nei Tritons e poi trovarono Faber, con la sua accattivante proposta. Era una nuova occasione per fare buona musica, viaggiando e tracciando al tempo stesso le basi performative di un leggendario artista. 

Il gruppo si presentò quindi come DAUSBE 2, un nome creato al volo dall'unione delle iniziali di tutti: D'Adamo, Usai e Belloni e Belleno uniti sotto le ultime due lettere elevate alla seconda. Come ricorda Usai, non fu solo un'occasione per lavorare con un buon amico, ma anche per mostrargli la bellezza di un mondo di cui lui era un po' impaurito. All'inizio, infatti, De André non era molto a suo agio con le esibizioni in pubblico ma, grazie all'appoggio della band trovò una spinta nuova. 

Così si ricorda un particolare episodio in cui, per far cantare De André, venne organizzato un apposito evento con amici e conoscenti alla Bussola, in Versilia. Tra i presenti c'era anche l'iconico amico di una vita, Paolo Villaggio. Tuttavia, lo status borghese del locale non piacque molto al pubblico, fautore di contestazioni nel vedere Faber su quel palco, anche se non sapevano che l'evento fosse stato organizzato per combattere la timidezza dell'artista. Fatto sta che, da quel momento, diversi locali del tour alzarono il prezzo d'ingresso ai concerti, cavalcando l'onda di quel debutto raffinato. 

In origine la tournée doveva comprendere ben 100 date ma, a causa di una broncopolmonite di De André, si rivoluzionò l'assetto. Certo, ci furono alti e bassi, litigi e risate, ma tutta l'esperienza fu attraversata da un dinamismo febbrile. Complice anche il fatto che al termine di ogni concerto, principalmente in stadi e palazzetti, tutta la troupe si metteva a giocare a calcio. Accanto al pallone sempre una bottiglia di vino, dato che Faber era avvezzo all'alcool in quel periodo. Il tutto incorniciato da tanta musica, illuminata da una vibrante armonia. Insomma, un'esperienza memorabile. 

Francesca Brioschi

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Francesca Brioschi

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