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7 tra le canzoni più sottovalutate dei Genesis

Come le migliori band, i Genesis sono al centro di una rete di dibattiti e controversie legate al valore di alcuni loro brani. Una parte ricade nel terreno della sopravvalutazione, ma sono anche di più le canzoni che sono state sottovalutate. Ecco a voi 7 di queste. 

More Fool Me (1973)

A tre anni dal suo ingresso nei Genesis, Phil Collins fu scelto come cantante per questo peculiare brano del loro quarto album, SELLING ENGLAND BY THE POUND. Siamo ancora lontani dalla fortunatissima carriera solista che lo porterà, tredici anni dopo, a incantare un fervido pubblico. In quel frangente, quindi, i fan erano abituati a vedere Collins alla batteria e Peter Gabriel alla voce. Tuttavia, seppur non ancora al pari delle sue successive hit, Phil riesce a dare alla delicata canzone un'inedita bellezza, con una performance curata e di tutto rispetto. 

Afterglow (1976)

A WIND & WUTHERING appartiene invece Afterglow come traccia di chiusura, composta dal tastierista Tony Banks. Da molti è stata giudicata come una ballad dal tocco mainstream, appartenente alla tendenza meno avanguardista della band. Tuttavia questo è un pezzo di classe, che abbraccia l'andamento sinuoso e potente della voce di Collins, con una progressione crescente appartenente alla batteria di Chester Thompson e la spiritualità delle tastiere di Banks. Un brano di preziosa semplicità, del tutto convincente. 

Blood On The Rooftops (1976)

Dall'accoppiata compositiva Collins-Hackett nasce invece questo bellissimo brano. Sempre incluso nell'ottavo album in studio della band, non venne mai performato dal vivo in gruppo o inserito in una compilation, ma solo riprodotto da Steve Hackett durante i suoi concerti da solista. Un peccato se pensiamo al dolce intro di chitarra che avvolge la narrazione di una partenza, la dedica a un viaggio verso nuove mete in cui c'è tutto il cuore del chitarrista dei Genesis

Inside And Out (1977)

In questo caso abbiamo invece un compendio creativo a opera di tutti i membri della band. Un brano che, insieme a Match Of The Day Pigeons venne incluso nell'EP inedito SPOT THE PIGEON. La traccia racchiude il racconto, performato in acustica, di un prigioniero in procinto di essere rilasciato. Così l'intro velato cresce in una progressione sfaccettata, coordinata dal synth di Banks e dall'assolo di chitarra di Hackett. Un piccolo gioiello della discografia Genesis, da non confondere con Inside Out di Phil Collins. 

Heathaze (1980)

Sesta traccia del Lato A di DUKE è invece Heathazeun pezzo che, a detta della critica, conserva l'ultimo lascito progressive dei Genesis, prima di diventare una band ad ampio raggio sotto l'egida di Collins. Così questo brano è in grado di incanalare i gusti della vecchia generazione e della new age, non dimenticando il lato avanguardista della band e la potenza espressiva dei suoi musicisti. In questo traccia, in particolare, fanno da padrone le tastiere elettriche di Banks accanto alla dirompenza canora di Collins. 

You Might Recall (1981)

In questo caso, il brano in questione venne sottovalutato dalla stessa band, tanto da non essere inserito nel loro nono album, ABACAB. Tuttavia il pezzo è meritevole d'attenzione per un innato spirito che lo pervade, dettato da un tocco più deciso, nonostante la malinconia che tratteggia il significato. Co-scritto da Collins, Rutheford e Banks, si propone come una ballad che ritrae a pieno la vita e riesce a colpire positivamente il suo spettatore. 

Me And Sarah Jane (1981)

Al contrario del precedente pezzo, Me And Sarah Jane venne invece incluso nell'album, con credits compositivi a Banks. Si tratta di un brano molto amato dai fan, i primi a dire come questo venga sottovalutato e sottoposto a flebile attenzione mediatica. Nonostante la canzone appaia trainante, i suoi effluvi sonori spirituali e onirici richiamano una cornice più cupa, sottoposta a diverse interpretazioni e incentrata sulla discesa di un uomo nel turbine della follia

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Francesca Brioschi

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Francesca Brioschi
Tags: genesis

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