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5 storici concerti dei Led Zeppelin tra gli anni 60 e 70

Ogni concerto dei Led Zeppelin è diverso dal precedente. E sono l'improvvisazione, il coinvolgimento del pubblico e la capacità immersiva a denotarli. Ecco perché esistono così tanti bootleg delle loro esibizioni, che raggiungono e percorrono gli anni Settanta con un lascito ereditario. Scopriamone 5.

Whisky A Go-Go (5 gennaio 1969)

Prima che i Led Zeppelin diano in pasto al pubblico il loro vulcanico e omonimo album di debutto, la California li accoglie allo storico Whisky A Go-Go di Los Angeles. Qui, il 5 gennaio 1969, la chiromantica band condivide il palco con gli Alice Cooper. Sono tutti musicisti quasi sconosciuti, davanti a un curioso pubblico di 300 persone. Tuttavia i Led Zeppelin hanno Jimmy Page, che ha militato negli Yardbirds e per questo Cooper si offre di aprire loro il concerto. E, nonostante abbiano tutti l’influenza, passata da Page, il risultato è esplosivo. Sulle note di For Your Love e Dazed And Confused, i Led Zeppelin affascinano e intrattengono il pubblico.

Fillmore West (27 aprile 1969)

Sempre sull’onda del bootleg, i Led Zeppelin tengono alta la loro affermazione in terra statunitense. Memorabili le due date al Fillmore West di San Francisco, il 24 e il 27 aprile, in cui la band traspone la sua famelica voglia di far musica. In particolare il secondo live si distingue per la sua durata inusuale, circa due ore, in cui il gruppo spazia sull’improvvisazione. E il tocco distintivo si preannuncia sia dalla prima traccia d’assalto, Train Kept a’ Rolling, cover di Tiny Bradshaw, che fu il primo pezzo provato dagli ex Yardbirs. Non solo, ma questo live si connota per la buona qualità d’ascolto, in parte registrata da soundboard e non dal pubblico, che permette un assaggio immersivo dell’esperienza che fu.

Royal Albert Hall (9 gennaio 1970)

Freschi di pubblicazione del loro LED ZEPPELIN II, il 22 ottobre 1969, i frenetici musicisti approdano alla sala da concerto più prestigiosa di Londra. Si tratta della Royal Albert Hall, regale palcoscenico di prova per la band che, solida di una costellazione di vibranti concerti, si misura con l’atmosfera storica londinese. E il live del 9 gennaio, catalizzato sulla bellezza performativa di una perla discografica, Whole Lotta Love, coincide con il giorno del venticinquesimo compleanno di Page. Così l’emozione è palpabile, soprattutto per l’eclettico chitarrista, che qui incontra Charlotte, futura madre della sua prima figlia, Scarlet.

Southampton Univeristy (22 gennaio 1973)

E gennaio è il mese fortunato per i Led Zeppelin che, dopo il Gaumont Theatre, puntano i riflettori sull’Università di Southampton, nell’Hampshire. E sembra che inizialmente Page avesse pensato di trarre un live album da quell’esperienza, che però rimase in archivio per trent’anni, riaffiorando negli anni Duemila. Le testimonianze ricordano il concerto di Southampton di levatura superiore rispetto a Gaumont, con una sana dose di divertimento e intrattenimento del pubblico da parte di Robert Plant. Così la folla macina il suo entusiasmo su Black Dog, prosegue lungo gli assoli alle tastiere di John Paul Jones fino a trovare la sua apoteosi nell’assolo di chitarra di Page su Dazed And Confused, di 10 minuti allungati a 25 con la partecipazione improvvisata degli altri membri della band.

Earls Court (25 maggio 1975)

La Earls Court Arena di Londra affiora due mesi dopo la fine del tour nordamericano dei Led Zeppelin, nel 1975, ospitando tre date iniziali, 23, 24 e 25 maggio. A queste vengono però aggiunte altre due date, considerato il successo al botteghino senza precedenti. Ma è il terzo live a brillare di vita propria, con una durata da record di oltre tre ore che chiude l’embrionale magica tripletta. Fu una delle prime volte europee in cui la band fu accompagnata da un mega schermo sopra il palco, che permette l’esistenza di bootleg di eccezionale qualità. Così sull’onda del loro primo album doppio pubblicato, PHYSICAL GRAFFITI e fautori dell’evocativa Kashmir, i Led Zeppelin fanno faville e si conquistano dalla stampa il titolo di Biggest Band Of The Seventies.

Francesca Brioschi

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Francesca Brioschi
Tags: led zeppelin

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