Nirvana: i retroscena della causa di Spencer Elden contro la cover di NEVERMIND

Negli ultimi giorni, la storica band grunge di Seattle è nel mirino per la causa mossa dall'ex bambino della copertina di NEVERMIND. Un'operazione controversa e discutibile, di cui vi raccontiamo tutti gli aggiornamenti.

24 settembre 1991. L'art director Robert Fisher, accanto al fotografo Kirk Weddle, firma una delle copertine più iconiche del rock, conservata oggi al Museum Of Modern Art (MoMA) di New York. NEVERMIND dei Nirvana diventa simbolo di una generazione, con la metaforica contrapposizione tra l'imperante capitalismo firmato dal dollaro e l'innocenza di un bambino appena nato, immerso nell'emblema primordiale della generazione, l'acqua. La nudità integrale del piccolo Spencer Elden, all'epoca di soli 4 mesi, non ha mai suscitato controversie fino al 2021, quando l'ex bambino prodigio, ora 30enne, ha mosso causa contro Dave Grohl, Krist Novoselic e Courtney Love, rappresentante del defunto Kurt Cobain, oltre all'etichetta discografica, la Geffen Records. Il risarcimento richiesto è di 150.000$ cadauno, con l'accusa di pedopornografia. 

Un'accusa molto forte, che ha creato ampio terreno di discussione negli ultimi giorni, guidato dall'avvocato di Elden, Maggie Mabie, a capo dello studio newyorkese Marsh Law Firm, uno dei più celebri per pornografia e sfruttamento sessuale. Elden rivendica il fatto che all'epoca i suoi genitori non firmarono alcun contratto per lo scatto, ricevendo un compenso di 200$. La stessa cifra che il ragazzo, nel 2016. ha ricevuto per riprodurre lo scatto in omaggio all'album, con la scritta Nevermind tatuata sul petto. Il secondo scatto è stato quindi interpretato come prova del legame tra Elden e quella copertina che lo rese celebre. Tuttavia la Mabie ha sottolineato come: 

aver partecipato a ricreare l’immagine per i servizi fotografici dell’anniversario non vuol dire che Elden fosse d’accordo con la visualizzazione dei suoi genitali quando era un bambino. In quelle nuove immagini è un adulto ed è vestito. Sono foto molto diverse.

Al tempo stesso è stato sottolineato dalla controparte come negli Stati Uniti la foto di un bambino nudo non è mai stata considerata pornografia a meno di una chiara dichiarazione sessuale, che non compare nella rappresentazione artistica dei Nirvana. La Mabie ha però risposto come la focalizzazione dell'immagine e l'inquadratura usata siano sui genitali del bambino, avvalorando l'accusa di Elden. Sembra quindi che il giovane, con una difesa aggressiva di questo tipo, sia sulla strada giusta per vincere la causa, anche se la natura discutibile del processo ha scatenato l'ilarità dei social, dove anche gli stessi imputati si sono espressi, in particolare Novoselic. L'ex bassista ha infatti pubblicato su Instagram due post, il primo della cover senza Elden e il secondo con uno scatto di backstage di Cobain in acqua. 

Intanto Elden ha richiesto che le successive ristampe dell'album, prossimo al compimento di trent'anni a settembre, prevedano la copertura dei genitali, com'è già successo con la copertina censurata in Arabia Saudita. Sembra che il giovane abbia incolpato i Nirvana di non averlo protetto dallo sfruttamento sessuale all'epoca, aggiungendo come i musicisti avessero promesso di coprire le nudità con la stampa dell'album e invece non è successo. Qualunque sia la verità e in qualunque direzione avanzi il processo, la fotografia del 1991 resta un'eredità immortale del rock contemporaneo, difficilmente dimenticabile e la cui sostituzione cambierebbe per sempre una pagina della prolifica carriera dei Nirvana.

Francesca Brioschi

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Tags: nirvana

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